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CATANZARO – E’ l’Arcivescovo di Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone, il nuovo presidente della Conferenza episcopale calabra. Il nuovo presidente della Cec succede a mons. Salvatore Nunnari arcivescovo emerito della diocesi di Cosenza-Bisignano. Mons. Bertolone, ordinato sacerdote nel 1975, è arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace dal marzo 2011 ed è il postulatore della causa di canonizzazione di don Pino Puglisi. Precedentemente era stato Vescovo di Cassano allo Ionio.

LE STATUE E LE PROCESSIONI.  La Conferenza episcopale calabra ha presentato oggi a Catanzaro un vero e proprio vademecum per sacerdoti sulla celebrazione dei sacramenti e sulle feste religiose impregnate della tradizione popolare. I nuovi orientamenti sono contenuti nel documento «Per una nuova evangelizzazione della Pietà popolare». Il nuovo presidente della Conferenza episcopale Calabria, mons. Vincenzo Bertolone, ha evidenziato che si tratta di «una proposta seria per passare dalle parole ai fatti nella lotta alla criminalità».

«I portatori delle statue siano prevalentemente fedeli che vivono con assiduità la vita della Parrocchia e della Confraternita» prevede il documento presentato e che arriva dopo la nota pastorale dei vescovi della Calabria «Testimoniare la verità del Vangelo», pubblicata lo scorso gennaio. Le indicazioni riguardano la fede dei padrini, dei testimoni che dovrà essere coerente con i valori evangelici, ma uno spazio rilevante è dato alle processioni sacre. Inoltre “le statue del Cristo, della Vergine e dei Santi non devono mai guardare case, persone, edifici e durante le processioni è tassativamente proibita la raccolta di offerte in denaro e in altri beni materiali». Sarà inoltre «illecito sottoporre statue allo spettacolo di danze o movimenti coreografici» ma anche “accompagnare le immagini con fuochi d’artificio o qualsiasi altra manifestazione chiassosa di folklore».

L’obiettivo è quello di avvicinare i credenti «alla fede vera – aggiungono i vescovi – lontana da ogni tradizione pagana, dalla cultura e dalla mentalità che ognuno si crea una fede personale e la dà per giusta. La fede è una sola». 

NUNNARI E CASAMONICA. «Il caso Casamonica meritava da parte del parroco una maggiore riflessione, attenzione e certamente una azione diversa». Lo ha detto il vescovo emerito di Cosenza e presidente uscente della conferenza episcopale calabra, mons. Salvatore Nunnari, circa la vicenda del funerale di Vittorio Casamonica. «Non si può negare – ha aggiunto – la preghiera a chi ci lascia, ma non si può neanche permettere che accada quel che è successo a Roma. Noi non possiamo occuparci di ciò che accade fuori dalla Chiesa, per quello ci sono le istituzioni laiche. Quello che a noi compete e che siano evitate le subdole sottomissioni. Il fenomeno mafioso nella nostra terra è stato conosciuto e approfondito col tempo. A Roma evidentemente un fatto così straordinario come quello del funerale di Casamonica o di un qualunque boss, è inusuale». 

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