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Sono stati controllati e pedinati dai carabinieri i due giovani incensurati pugliesi, Daniele Longo (nel riquadro a destra) e Angelo Vincenti (a sinistra), fermati e identificati. Un’operazione che ha permesso ai carabinieri di Rocca Imperiale, guidati dal maresciallo Antonio Fanelli, nella nottata tra martedì e mercoledì, di scoprire un traffico di sostanze stupefacenti tra la Calabria e la Puglia sequestrando ben 11 chilogrammi di marijuana e arrestando, con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, gli incensurati Daniele Longo, 30 anni, nativo di Campi Salentina (Lecce) e residente a Trepuzzi (Lecce), e Angelo Vincenti, 20 anni, nato a Lecce e residente a Trepuzzi (Lecce). I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Corigliano, capitano Pietro Paolo Rubbo, nel corso di una conferenza stampa, tenutasi ieri pomeriggio nei locali della Compagnia. «L’operazione – ha raccontato il capitano Rubbo – era partita nel tardo pomeriggio, quando i militari, insospettitisi dall’atteggiamento dei due giovani pugliesi, li avevano prima fermati e controllati e poi ne avevano seguito i vari spostamenti. Durante la notte, Daniele Longo e Angelo Vincenti sono stati nuovamente fermati mentre stavano per salire a bordo di una Peugeot dopo essere scesi da un’altra autovettura che ha fatto perdere le sue tracce e che era condotta da un soggetto in corso di identificazione. I carabinieri, dopo un breve inseguimento a piedi, hanno bloccato i due giovani pugliesi incensurati e hanno provveduto a perquisire anche la Peugeot. Nel corso di questi controlli, i militari hanno rinvenuto, nel vano bagagli della Peugeot, una busta nera di cellophane contenente 5 pani, per complessivi 11 chilogrammi, di marijuana. Un’operazione – ha detto il capitano Rubbo – che dà consistenza all’ipotesi, sulla quale si sta lavorando, di un possibile collegamento e scambio tra la Calabria e la Puglia in merito al traffico di sostanze stupefacenti». Intanto proseguono le indagini al fine di identificare l’autista dell’autovettura che ha fatto perdere le tracce ed eventuali altri soggetti e, soprattutto, al fine di verificare l’esistenza di collegamenti con la criminalità organizzata.

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