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BRANCALEONE (RC) – Non ce l’ha fatta Summer, la sua storia è finita in tragedia a causa di una infezione. Il giovane delfino, di 125 centimetri e dal peso di 22 chili appartenente alla razza delle Stenelle striate “Stenella coeruleoalba”, si era spiaggiato a Brancaleone con la pinna della coda ferita ed era stato recuperato a Bovalino dal signor Gugliemo Frigione che aveva contattato l’Ufficio Circondariale Marittimo della Guardia Costiera di Bovalino, capitanata da Antonino Valenti mettendo di fatto in moto la macchina dei soccorsi che ha portato fino al professor Antonio Di Bello, dell’Università di Bari, che è stato il chirurgo che ha effettuato l’intervento di ricostruzione della coda. 

LA FOTOGALLERY: I SOCCORSI E L’INTERVENTO AL DELFINO

Al termine dell’intervento la speranza era che entro pochi giorni potesse tornare a nuotare liberamente in mare ma come hanno spiegato le biologhe Stefania Giglio ed Elena Madeo del Centro Studio Cetacei che, sin dal ritrovamento, hanno assistito il cetaceo insieme al Servizio Veterinario di Locri, al Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone e all’equipe del Ministero Ambiente, l’animale non è riuscito a superare una infezione parassitaria con la correlativa debilitazione a cui era andato incontro a seguito della ferita. 

GUARDA IL VIDEO: IL DELICATO INTERVENTO CHIRURGICO SUL DELFINO SUMMER

Subito dopo l’intervento i veterinari e gli scienziati che hanno tentato il salvataggio erano molto fiduciosi visto che l’operazione era tecnicamente riuscita tanto da aver ipotizzato per i prossimi giorni il trasferimento a Copanello, in provincia di Catanzaro, per fargli svolgere la riabilitazione. Purtroppo, però, le condizioni di salute dell’animale sono rapidamente e repentinamente peggiorate fino a condurlo alla morte.

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