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Beni per un valore di 13 milioni e mezzo di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Gico del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Reggio Calabria. Tra i beni c’è anche un immobile costruito sul modello della villa del boss «Tony Montana» del film «Scarface» e che in più occasioni era stata teatro di summit di ‘ndrangheta organizzati per decidere gli orientamenti strategici della cosca.
I beni, secondo l’accusa, sono riconducibili a Domenico Alvaro, di 74 anni, conosciuto come «micu u scagghiuni», ritenuto un esponente di spicco della cosca degli Alvaro di Sinopoli, conosciuta come «carni i cani», che ha importanti ramificazioni a Roma. Domenico Alvaro, considerato vecchio patriarca della ‘ndrangheta, secondo la guardia di finanza, da tempo ha ceduto il bastone del comando ed il ruolo di capo cosca, a Carmine Alvaro, di 58 anni, mantenendo, tuttavia, il ruolo di mentore e “consigliori» del nuovo reggente. Il provvedimento di confisca, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, fa seguito alle operazioni Matrioska e Matrioska 2, eseguite il 13 maggio 2010 ed il 3 agosto 2010, nel corso delle quali erano stati sequestrati i beni confiscati oggi. La confisca ha riguardato tre terreni a Seminara; dieci terreni a Melicuccà; un’abitazione; una villa di 3 piani con annesso; due ville di tre piani in corso di costruzione; una società cooperativa per la produzione di olio d’oliva.

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