X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato 10 persone nel Lecchese, nell’ambito di un’inchiesta della Dda milanese contro la ‘ndrangheta in Lombardia. Le Fiamme Gialle stanno effettuando perquisizioni e sequestri di beni per diversi milioni di euro. Nel dettaglio, i finanzieri del comando provinciale di Milano, su disposizione della Dda, hanno eseguito perquisizioni, sequestri e ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbata libertà degli incanti. L’operazione è stata ribattezzata “Metastasi”.

Nell’operazione sono stati arrestati Mario Coco Trovato, fratello di Franco Coco Trovato, già in carcere per un ergastolo, il sindaco di Valmadrera, centro del Lecchese, Marco Rusconi e il consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, era iscritto al gruppo del Pd fino al 2010, poi è passato al gruppo misto. Dalle intercettazioni sull’inchiesta della Dda di Milano emerge che Palermo si definiva, parlando con altre persone al telefono, uno dei «nuovi uomini dei Trovato», ossia il clan dominante nella zona. Inoltre il consigliere è anche accusato di estorsione per l’episodio relativo ad un attentato ad un ristorante.  
 
Nel corso della conferenza stampa sull’operazione, il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che ha coordinato le indagini assieme ai pm Claudio Gittardi e Bruna Albertini, ha messo in luce come esista un «connubio tra ‘braccia armate’ della ‘ndrangheta, addette alle estorsioni e ad altri atti di violenza, ed esponenti delle istituzioni».  
 
GLI ALTRI ARRESTATI – In manette sono finiti anche Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Alessandro Nania, Antonino Romeo, Massimo Nasatti, gli imprenditori Claudio Bongarzone e Claudio Crotta. I dieci arrestati devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbata libertà degli incanti. 
 
I SEQUESTRI Quella dei sequestri è una lunga lista che comprende case, auto di lusso e deposito titoli. I sequestri preventivi riguardano, in particolare, 17 unità immobiliari (abitazioni e box), cinque auto, le quote di partecipazione in tre società, due complessi aziendali, otto depositi titoli, una cassetta di sicurezza, tre depositi amministrati, due fondi pensione, tre rapporti di partecipazione a fondi comuni d’investimento, un libretto nominativo ordinario postale e 14 rapporti di conto corrente. All’inizio delle indagini la sola attività finanziaria monitorata ammontava a 700mila euro, oggi non sono quantificabili i sequestri complessivi.
I VOTI OFFERTI – In accordo con il presunto boss della ‘ndrangheta Mario Trovato, il consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, «pur appartenendo a diversa forza politica» nel 2011 si offrì di «procurare voti alla candidata per il Pdl al Consiglio Comunale di Milano Moioli Maria Mariolina», anche ex assessore milanese alla Famiglia. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Alfonsa Ferraro. 
Palermo si sarebbe offerto di mettere a «disposizione» di Moioli, che non è indagata in questa inchiesta (è indagata in un’altra indagine della Procura di Milano su presunti finanziamenti illeciti quando era assessore), il «proprio bacino elettorale e quello di altri politici in collegamento con famiglie calabresi» come Antonio Oliverio, ex assessore provinciale di Milano e Luigi Calogero Addisi, ex consigliere comunale a Rho (Milano).
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE