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«Attualmente Luigi Bonaventura è stato abbandonato ed è senza scorta, con grandi e reali pericoli di morte per lui e per la sua famiglia». Lo ha detto l’avvocato Giulio Calabretta, difensore del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura. Il pentito nei mesi scorsi è scampato ad un attentato nella città dove vive sotto copertura. Bonaventura ora ha chiesto di poter abbandonare il programma di protezione continuando a collaborare ed ha presentato al Ministero dell’Interno una richiesta di risarcimento danni per 2,5 milioni di euro. «Paradossalmente per Bonaventura – ha aggiunto – lasciare il programma di protezione non è rischioso, perché i pericoli maggiori li ha trovati proprio nel programma. Quando Bonaventura deciderà di rendere noti tutti gli abusi, le sevizie Psicologiche e le prepotenze di ogni genere che ha subito allora ci si renderà conto che la richiesta di 2 milioni e mezzo è irrisoria. Con il risarcimento Bonaventura e la sua famiglia intendono trasferirsi all’estero, acquistare una casa e una attività commerciale e finalmente uscire dall’inferno del sistema di protezione che ormai va avanti da cinque anni».
«Bonaventura – ha proseguito Calabretta – rivolge anche un invito all’On. Pannella, il quale da anni combatte per i diritti delle persone e degli uomini, ad andare a trovarlo per verificare la mala giustizia e quello che sta accadendo alla sua famiglia».

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