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REGGIO CALABRIA – Si nascondeva a Roma, nel quartiere San Giovanni, un latitante di ‘ndrangheta accusato di traffico internazionale di droga e ritenuto vicino alle cosche Romeo e Giorgi di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Vincenzo Crisafi è stato arrestato ieri sera al termine di prolungati servizi di osservazione e pedinamento svolti nell’ambito di una complessa e articolata attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. E’ stato riconosciuto e fermato in via Appia e non ha opposto resistenza agli investigatori dello Sco della Polizia, della Squadra Mobile di Reggio Calabria e di Roma e del commissariato di polizia di Siderno.

Le indagini hanno permesso di ricostruire anche alcuni retroscena sulla latitanza. Crisafi, infatti, scambiava insieme agli altri narcotrafficanti informazioni circa i carichi di droga che arrivavano in Europa dal Sud America grazie al servizio messenger Blackberry. Crisafi, che sul dispositivo mobile aveva scelto “El jequessss” come nickname, viene ritenuto dagli inquirenti personaggio con un ruolo di primo piano nell’organizzazione criminale, soprattutto come emissario in Germania e Olanda. 

Nei Paesi Bassi avrebbe partecipato a un summit per l’organizzazione del trasporto di un ingente quantitativo di cocaina insieme a un esponente della ‘ndrangheta della Locride e avrebbe fatto da intermediario per l’equipaggio di un veliero che avrebbe portato in Europa 469 kg di stupefacente.

Crisafi si erano sottratto alla cattura il 24 luglio scorso: era destinatario di un fermo di indiziato di delitto emesso, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nei suoi confronti e di altri dodici persone, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in particolare dal procuratore capo Federico Cafiero De Raho e dal sostituto procuratore Alessandra Cerreti, nell’ambito dell’operazione Puerto Liberado, condotta dal Goa della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che ha svelato i fiumi di cocaina che venivano fatti transitare dal porto di Gioia Tauro (LEGGI)

Il provvedimento era stato poi tramutato il 12 agosto scorso in ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 18 narcotrafficanti, che ha portato anche a sequestri milionari di beni (LEGGI).

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Secondo gli inquirenti, dietro la cocaina vi era una organizzazione criminale che, avvalendosi di dipendenti infedeli della società di gestione della banchina merci, provvedeva a fare fuoriuscire i carichi di stupefacente in arrivo dai maggiori porti sudamericani. Vincenzo Crisafi, di 34 anni, è considerato l’emissario in Germania ed Olanda delle cosche della ‘ndrangheta di San Luca.

 

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