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Nei guai il parroco di San Giuseppe in San Costantino di Rivello, don Antonio Calderaro. Il sacerdote sarebbe coinvolto in una storia di abusi sessuali su un minore di Nova Siri. Oltre al nome del prete, nell’inchiesta dei Carabinieri della Compagnia di Policoro coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza risultano altre 7 persone accusate a vario titolo di aver adescato, attraverso un social network, minorenni, pagati per consumare rapporti sessuali. Secondo quanto si apprende tre persone sono state poste agli arresti domiciliari. Il gip del capoluogo lucano ha inoltre emesso un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altre cinque persone. Le otto persone indagate sono «residenti – è spiegato in un comunicato diffuso dalla Procura di Potenza – in varie località del territorio nazionale».
Le indagini sono cominciate nel 2013, a Nova Siri dopo la denuncia fatta dalla sorella maggiorenne di un ragazzino, preoccupata da alcuni appuntamenti presi dal fratello con persone adulte conosciute su internet. Ascoltato dagli investigatori con l’ausilio di una psicologa infantile, il ragazzino ha raccontato di aver conosciuto diverse persone adulte, di aver preso appuntamento e di aver consumato con loro rapporti sessuali.
Ferma la posizione del vescovo della diocesi di Tursi Lagonegro Francesco Nolè che ha subito sospeso don Antonio Calderaro a divinis. “Auspico – ha detto – e prego il Signore possa dimostrare presto e in modo completo la sua estraneità alle accuse rivoltegli”. “Il primo pensiero – ha detto – di richiesta di perdono e di sostegno morale e spirituale va alla vittima e alla sua famiglia, riservandomi di incontrarla al più presto per una vicinanza più concreta e solidale”.
Twitter @quotidianoweb

 

 

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