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ANZI – La paura è l’impatto ambientale, il sospetto è che dietro però possa però nascondersi anche un conflitto d’interesse.
Teatro è l’area del Camastra, in particolare l’area Pip nel Comune di Anzi. Un’area che in anni passati, ricadeva tra le proprietà della Comunità montana Camastra Alto Sauro.
Poi, è storia nota, le Comunità montane sono state abolite e sono nate le Aree programma. Ma, per liquidare beni e debiti delle Comunità montane, sono stati nominati dall’allora presidente Vito De Filippo, dei “commissari liquidatori”. Per questa zona (Basento-Bradano-Camastra) è stato nominato Rocco Coronato. Un lungo preambolo per collocare meglio l’intera vicenda che sta, nelle ultime settimane, dando molti pensieri al sindaco di Anzi e ad alcuni cittadini dell’area.
Perchè in quella zona – precisamente in quella denominata Pip – c’è in previsione di realizzare un “Impianto di gassificazione e di cogenerazione”.
E ad amministratori e cittadini quel progetto non piace. E non solo dal punto di vista dell’impatto ambientale. Ma anche perchè l’intera vicenda – a loro parere – ingenera sospetti sull’intera operazione per un «grave conflitto d’interessi» che coinvolge proprio il commissario liquidatore, Rocco Coronato.
«La legge parla chiaro – spiega Piera Cilibrizzi, sindaco di Anzi – quando afferma che i commissari liquidatori, nelle funzioni di commissari ad acta, devono trasferire definitivamente i beni ai singoli comuni o alle Unioni di comuni. E’ quello che avrebbe dovuto fare Coronato: restituire al Comune di Anzi, nella fattispacie, l’area che invece è stata venduta a una società privata, la Camastra E.D.T. srl».
Il primo dato che fa insospettire il sindaco Cilibrizzi è questo: si vende un’area – che il Comune di Anzi ha già individuato come idonea a far nascere l’Ufficio autonomie locali, l’area del 118 e un centro di assistenza per la disabilità – a un privato. Poi i sospetti crescono quando si va a verificare chi c’è nella compagine societaria della E.D.T. srl.
E, dopo una richiesta della visura camerale, si scopre che tra i soci c’è uno stretto congiunto del commissario liquidatore. Sua moglie per la precisione. Ma – per completezza d’informazione – va detto che proprio per questo la determina con cui i due lotti vengono assegnati non porta la firma di Rocco Coronato, ma del responsabile tecnico, Salvatore De Grazia. «Cambia poco, è un suo uomo di fiducia – dice il sindaco – nominato infatti in uno staff tecnico che affianca Coronato e del quale, tra l’altro, fa parte anche la sorella, Felicia Coronato».
«Ci sarà battaglia sicuramente – promette il responsabile di Camastra Nova, Rocco Lauletta – so che a Laurenzana stanno già raccogliendo le firme contro questo impianto. Qui si dimentica sempre che qui c’è la questione dell’idropotabile e la Regione ha prodotto un chiaro ordinamento in questo senso, dopo il grave inquinamento al fiume Noce. Il letto del fiume che porta acqua alla diga del Camastra è lì vicino».
«E poi – dice il sindaco Cilibrizzi – quell’assegnazione è stata fatta, ma l’evidenza pubblica e la trasparenza è tutta da verificare. La società Camastra Edt srl è nata due anni fa e questa assegnazione fa leva su un vecchio bando, già scaduto nel 2006».
Il 17 febbraio scorso – spiega ancora il sindaco, «come Unione dei Comuni (sono sei gli enti aderenti) abbiamo formalmente chiesto a Coronato la restituzione dei beni ricadenti sull’area del nostro Comune. Ma abbiamo ricevuto da lui solo risposte vaghe, per prendere tempo. E ho scritto anche una lettera alla Regione e al presidente Pittella, per informarlo su quanto si sta verificando in questa zona. Sperando che lui decida di fare scelte difformi rispetto a quanto è stato fatto in passato».

a.giacummo@luedi.it

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