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POTENZA – La seconda espulsione nel giro di 4 mesi. Potenza contro i vertici regionali accusati di malversazione, che replicano parlando di «crociata» e invitando il presidente cittadino a farsi da parte, per una questione di opportunità, visto l’incarico di assessore comunale alle Politiche sociali.

E’ guerra “all’ultimo sangue” nell’Avis lucana, un tempo fiore all’occhiello del “no profit” della Basilicata, con i suoi 22mila associati, i 500 attivisti, i 140 collaboratori medici e infermieri impiegati, le 100 sedi comunali, i 20 dipendenti e i tre centri di raccolta convenzionati col sistema sanitario regionale, per trentamila sacche di sacche donate all’anno e un milione di chilometri percorsi girando in lungo e in largo la regione.

L’ultimo atto è stato una nota del presidente della sezione del capoluogo Nicola Stigliani indirizzata ai giornali e ai vertici della sanità lucana, per comunicare l’espulsione dall’associazione del presidente regionale Rocco De Asmundis e del tesoriere Emanuele Landro. Una decisione presa lo scorso 22 luglio dall’assemblea comunale dell’Avis: «al fine unico di autotutelare l’associazione stessa, basandosi sui gravi sospetti, in qualche modo comprovati dagli interessati, di distrazione di fondi associativi e omissione degli stessi nei relativi bilanci».

Stigliani annuncia anche la decadenza di De Asmundis e di Landro da «qualsiasi incarico associativo», che impedirebbe a entrambi di «rappresentarla presso le varie sedi».

Ma la replica non si è fatta attendere ed è arrivata dal direttivo regionale dell’Avis lucana, che ha sconfessato la decisione dell’assemblea potentina, denunciando «la personale crociata del signor Nicola Stiglian, dimentico di essere assessore alle Politiche sociali del Comune di Potenza e presidente dell’Avis comunale di Potenza, ruoli sicuramente che non possono essere rivestiti, per opportunità dalla medesima persona».

L’Avis regionale insinua che Stigliani sarebbe alla ricerca di «maggiore visibilità politica» e gli rimprovera «di aver ricevuto in sede di Avis nazionale un provvedimento di rigetto delle sue medesime richieste». Con la sospensione di un primo provvedimento di espulsione nei confronti di De Asmundis e Landro per le medesime accuse, fino alla decisione nel merito da parte del collegio regionale dei probiviri.

«Il ruolo svolto dal presidente e dal tesoriere dell’Avis regionale di Basilicata è quanto mai certo ed acclarato nel rispetto di giurisdizione interna». Ribadisce il direttivo.

«Ogni tentativo di diverso e strumentale utilizzo di altre modalità reiterative della medesima richiesta, si pone al di fuori delle regole dell’Avis e appare uno strumento, non solo lesivo dell’immagine delle persone fisiche che ne sono ingiustamente attinte, ma anche in disprezzo di quelle regole di cui si attribuisce violazione a terzi».

Quanto all’assemblea comunale del 22 luglio si evidenzia l’esistenza di alcune «riserve scritte sul contenuto e sulla regolarità della convocazione avanzate da alcuni componenti dello stesso direttivo di Avis Comunale di Potenza». Mentre la decisione viene bollata come illegittima perché la competenza per le espulsioni non ricadrebbe nemmeno sull’assemblea.

«Da queste premesse emerge chiaramente l’intento persecutorio ed intimidatorio del signor Stigliani, che firma personalmente e nella qualità di presidente un comunicato che non sappiamo se sia stato condiviso preventivamente dal consiglio direttivo dell’Avis comunale di Potenza, con unico scopo di delegittimare l’esecutivo regionale di cui a suo tempo già chiese le dimissioni, disvelando il progetto che oggi crede di portare a termine».

«Avis regionale Basilicata, confortata dalla giurisdizione favorevole dell’Avis nazionale, – conclude la nota – continuerà ad operare, invece, nel rispetto delle regole tutelando onorabilità e immagine dei suoi dirigenti da ogni attacco speculativo e personale, in attesa dell’esito, anche nel merito positivo, dei giudizi in corso».

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