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Un figlio che uccide il padre. Nella notte tra giovedì e venerdì, in contrada Bragò di Nicotera, è stato ucciso Domenico Piccolo, 51 anni, e ad avventarsi contro di lui è stato proprio suo figlio, il terz’ultimo di sei. Uno studente quindicenne dell’Its di Nicotera. Alla base del gesto si ipotizza una sorta di vendetta legata alle continue violenze che il padre infliggeva alla madre. Dalla ricostruzione dei carabinieri risulta che il ragazzo ha fatto irruzione nella sua casa con il viso coperto da passamontagna e armato di coltello, con cui ha colpito più volte il padre che stava vedendo la televisione. I fendenti sarebbero stati almeno cinque; due al torace, tre alla schiena e uno ad un braccio. Con il giovane accoltellatore si trovava un coetaneo di origine polacca che però non avrebbe preso parte materialmente al delitto. Anche lui aveva il viso coperto da passamontagna ed era armato di una pistola risultata poi un’arma giocattolo. Non è escluso che tra padre e figlio ci sia stata una colluttazione e che dopo le prime coltellate Domenico Piccolo abbia tentato disperatamente di difendersi. La messa in scena attuata serviva probabilmente per tenere a bada gli altri familiari. Il delitto si sarebbe svolto infatti, alla presenza della moglie della vittima, Nunziatina Carchedi, e degli altri tre figli maschi, uno di 20 anni che con la sua macchina ha poi accompagnato il genitore agonizzante all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia dove l’uomo è morto quasi subito per shock emorragico, e gli altri due minorenni, di 10 di 4 anni.
La famiglia si compone di altre due sorelle che vivono al nord, in Lombardia. Compiuto il delitto il ragazzo è scappato ma intanto era scattato l’allarme e i carabinieri lo hanno subito rintracciato. Nell’immediatezza ha ammesso le proprie responsabilità ed ha fatto ritrovare il coltello ancora insanguinato che aveva gettato in fondo a un pozzo vicino alla casa, ma da quel momento non ha detto altro. Attraverso alcuni testimoni sarebbe emersa una storia di violenze imposte alla famiglia da Domenico Piccolo, un commerciante ambulante che girava i mercati con la moglie. E proprio la consorte sarebbe stata la vittima preferita del suo carattere violento. Dalle testimonianze sarebbe emerso che spesso, per non dire continuamente, dopo essersi ubriacato la colpiva anche in presenza dei figli che mal sopportavano questa situazione. Ma non avevano probabilmente mai avuto il coraggio di ribellarsi.
L’efferato omicidio ha scosso gli abitanti non solo di Nicotera e della sua frazione Marina ma di tutto il Vibonese. L’atrocità che ad essere coinvolti siano padre e figlio costituisce un elemento che suscita sconcerto anche perché l’autore materiale del crimine sarebbe un ragazzo di appena 15 anni. Tale caso, coinvolgendo un minore, seguirà un iter del tutto particolare e delicato dinanzi al Tribunale dei Minori con sede a Catanzaro.

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