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Il nuovo consiglio regionale della Basilicata è composto di soli maschi e questo, insieme al fatto che sono stati scelti da meno della metà degli elettori  è sintomo di un pesante deficit democratico. Esprime una distanza del ceto politico dalla realtà sociale della nostra regione che pur estenuata dalla continua emigrazione ed in grave crisi economica, è ancora una realtà vitale ed esprime in tanti modi molte virtù. Associazionismo diffuso, giovani e meno giovani che si impegnano nelle più varie attività d’arte, teatro e musica ad esempio, donne che riescono ad amare questa terra nonostante i molti troppi sacrifici quotidiani  tra impegno familiare e ricerca di un lavoro che non c’è. Antonella Pellettieri scrive su questo quotidiano che forse è meglio che le donne si tirino fuori da questa politica  dominata, a suo parere, da giochi senza regole. Se così fosse, se tutto fosse così compiutamente malato  non ci sarebbe speranza di uscire dalle nostre grandi difficoltà, ma anche se così fosse  ridurre la politica al gioco politico è quello che non dobbiamo consentire. La politica non è una prerogativa del ceto politico , è cosa che ci riguarda tutte e tutti, le donne non devono tirarsi fuori, non è tempo di dire che noi non sappiamo , noi non vediamo. Discernimento è una parola bellissima che significa ad un tempo capire e distinguere, ce n’è molto bisogno, c’è bisogno di queste capacità di cui le donne sono dotate nelle vicende private, giocarle nello spazio pubblico è necessario ed ancora possibile. Spero che l’assenza di donne elette susciti tra quelle  variamente impegnate, nei partiti, nel sindacato, nelle associazioni,  una profonda riflessione sul nostro modo di vivere la politica anche noi perse ,spesso, nella polverizzazione degli interessi, incapaci di selezionare le nostre migliori risorse. I diritti li abbiamo conquistati non possiamo esimerci dal prenderci le nostre responsabilità.   

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