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«Non abbiamo
paura di voi» Parla Giovanni Bianco dell’Atr di Rotondellada mesi vittima di danni al cantiere di La Martella NEGLI ultimi tre mesi ha subìto tre raid nel corso dei quali ignoti hanno danneggiato, prima lievemente, e poi sempre più seriamente mezzi e strutture. Per Giovanni Bianco, uno dei tre soci della Atr srl di Rotondella, tanti anni di lavoro alle spalle e molti ancora oggi. «Ci alziamo ogni giorno alle 6 per essere sul cantiere verso le 7 – ma adesso la misura è colma». Il fatto che dietro gli episodi di questi mesi ci sia qualcuno che vuol convincerlo a lasciar perdere l’appalto con l’Ater che, alla Martella farà nascere 32 alloggi, ormai è una certezza. Ed è altrettanto certo che agli autori di questi gesti, il suo messaggio è chiaro e forte: «Se avete il coraggio, fatevi vedere. Non ho paura di voi. Gli episodi di questi giorni tentano di farci capire che la nostra società deve tenersi lontana da questi appalti, ma io non mi fermo, nonostante i danni». La prima volta, spiega Bianco, chi ha agito si è accanito sui cavi elettrici. «Durante la fuga – spiega Bianco – hanno sbattuto ad una impalcatura e sono scappati. Ho chiamato i carabinieri ma mi hanno detto di recarmi in caserma a fare la denuncia. Credevo fosse necessario che facessero un sopralluogo quello che avevano fatto, ma loro non sono venuti. La stessa cosa è accaduta un mese dopo. Questa volta altri cavi rubati e danni ai marmi delle abitazioni. Solo sfregi – aggiunge Bianco – ma segnali significativi. Anche in questo caso la risposta dei carabinieri è stata la stessa. Stamattina (ieri per chi legge) vetri rotti all’escavatore con danni enormi, tutte le gomme del Bobcat bucate, danni anche agli infissi delle abitazioni e ai bagni. Questa volta i carabinieri sono venuti, insieme a loro è venuta anche la polizia». La società di Rotondella non è una “matricola” nel settore ma conta su appalti di particolare rilievo sul’intero territorio regionale. L’appalto dell’Atr (composta da Bianco, suo figlio e il genero, ndr.) per gli alloggi di La Martella è di 1,6 milioni. A Potenza la società ha lavori sempre con l’Ater per cifre pari a 2,5 milioni, un’altra gara è stata vinta per circa 8 milioni di euro. Nel cantiere di Matera lavorano 12 operai ma impegnate in Basilicata, per Bianco, ci sono molte altre persone al lavoro. «Per l’Ater lavoriamo a Matera e Potenza; in quest’ultimo caso abbiamo appena realizzato 10 appartamenti con variante approvata. Altri 24 alloggi sono in costruzione a Macchia Romana. A Macchia Giocoli abbiamo appena vinto un’altra gara per 65 alloggi. Per la Provincia di Matera, poi, abbiamo appena concluso i lavori in tre scuole». Il peso economico finanziario dell’Atr è di quelli che possono preoccupare qualcuno e Bianco lo sa bene. E’ ovvio che fare nomi sarebbe prematuro ma ai suoi interlocutori Giovanni Bianco tiene a fare sapere che la loro è tutta fatica sprecata. I danni, spiega Bianco, si sono concentrati su alcuni dei mezzi e anche all’interno di alcuni degli appartamenti. Per entrare nel cantiere, i ladri hanno scelto l’ingresso posteriore quello meno visibile e meno illuminato dal quale poter uscire indisturbati. «Hanno rotto due bagni e quindi dovremo ripristinare le tubature. Poi sono passati – prosegue Bianco – alle persiane dal lato esterno. Per fortuna hanno ignorato i camion, uno dei quali nuovissimo che vale circa 180 mila euro perchè era parcheggiato in una zona fin troppo visibile e vicina ad altre abitazioni. Probabilmente proprio l’illuminazione notturna ha evitato che questa volta i danni fossero più ingenti. Il messaggio, ormai, sembra sempre più chiaro: qualcuno non vuole che l’Atr lavori ancora a Matera e in particolare con l’Ater. Calcoli e valutazioni che, però, non sembrano tener conto della pervicacia di Giuseppe Bianco, di suo figlio e suo genero che in quella società ci mettono impegno, lavoro e convinzione. E’ questa la ragione per la quale tengono a fare sapere che nonostante tutto, non cambierà nulla e che quel cantiere verrà chiuso soltanto quando l abitazioni previste dall’appalto stipulato con la società che gestisce l’edilizia popolare verranno realizzate completamente. Il cantiere dell’Atr, a La Martella, è aperto da circa due anni e sta per concludere la realizzazione di 32 alloggi popolari. Giovanni Bianco finisce di parlare, dal cantiere lo hanno già chiamato. Il lavoro non aspetta e bisogna subito rimboccarsi le maniche e ricominciare. Senza paura. Antonella Ciervoa.ciervo@luedi.it 

 NEGLI ultimi tre mesi ha subìto tre raid nel corso dei quali ignoti hanno danneggiato, prima lievemente, e poi sempre più seriamente mezzi e strutture. Per Giovanni Bianco, uno dei tre soci della Atr srl di Rotondella, tanti anni di lavoro alle spalle e molti ancora oggi. «Ci alziamo ogni giorno alle 6 per essere sul cantiere verso le 7 – ma adesso la misura è colma». Il fatto che dietro gli episodi di questi mesi ci sia qualcuno che vuol convincerlo a lasciar perdere l’appalto con l’Ater che, alla Martella farà nascere 32 alloggi, ormai è una certezza. Ed è altrettanto certo che agli autori di questi gesti, il suo messaggio è chiaro e forte: «Se avete il coraggio, fatevi vedere. Non ho paura di voi. Gli episodi di questi giorni tentano di farci capire che la nostra società deve tenersi lontana da questi appalti, ma io non mi fermo, nonostante i danni». La prima volta, spiega Bianco, chi ha agito si è accanito sui cavi elettrici. «Durante la fuga – spiega Bianco – hanno sbattuto ad una impalcatura e sono scappati. Ho chiamato i carabinieri ma mi hanno detto di recarmi in caserma a fare la denuncia. Credevo fosse necessario che facessero un sopralluogo quello che avevano fatto, ma loro non sono venuti. La stessa cosa è accaduta un mese dopo. Questa volta altri cavi rubati e danni ai marmi delle abitazioni. Solo sfregi – aggiunge Bianco – ma segnali significativi. Anche in questo caso la risposta dei carabinieri è stata la stessa. Stamattina (ieri per chi legge) vetri rotti all’escavatore con danni enormi, tutte le gomme del Bobcat bucate, danni anche agli infissi delle abitazioni e ai bagni. Questa volta i carabinieri sono venuti, insieme a loro è venuta anche la polizia». La società di Rotondella non è una “matricola” nel settore ma conta su appalti di particolare rilievo sul’intero territorio regionale. L’appalto dell’Atr (composta da Bianco, suo figlio e il genero, ndr.) per gli alloggi di La Martella è di 1,6 milioni. A Potenza la società ha lavori sempre con l’Ater per cifre pari a 2,5 milioni, un’altra gara è stata vinta per circa 8 milioni di euro. Nel cantiere di Matera lavorano 12 operai ma impegnate in Basilicata, per Bianco, ci sono molte altre persone al lavoro. «Per l’Ater lavoriamo a Matera e Potenza; in quest’ultimo caso abbiamo appena realizzato 10 appartamenti con variante approvata. Altri 24 alloggi sono in costruzione a Macchia Romana. A Macchia Giocoli abbiamo appena vinto un’altra gara per 65 alloggi. Per la Provincia di Matera, poi, abbiamo appena concluso i lavori in tre scuole». Il peso economico finanziario dell’Atr è di quelli che possono preoccupare qualcuno e Bianco lo sa bene. E’ ovvio che fare nomi sarebbe prematuro ma ai suoi interlocutori Giovanni Bianco tiene a fare sapere che la loro è tutta fatica sprecata. I danni, spiega Bianco, si sono concentrati su alcuni dei mezzi e anche all’interno di alcuni degli appartamenti. Per entrare nel cantiere, i ladri hanno scelto l’ingresso posteriore quello meno visibile e meno illuminato dal quale poter uscire indisturbati. «Hanno rotto due bagni e quindi dovremo ripristinare le tubature. Poi sono passati – prosegue Bianco – alle persiane dal lato esterno. Per fortuna hanno ignorato i camion, uno dei quali nuovissimo che vale circa 180 mila euro perchè era parcheggiato in una zona fin troppo visibile e vicina ad altre abitazioni. Probabilmente proprio l’illuminazione notturna ha evitato che questa volta i danni fossero più ingenti. Il messaggio, ormai, sembra sempre più chiaro: qualcuno non vuole che l’Atr lavori ancora a Matera e in particolare con l’Ater. Calcoli e valutazioni che, però, non sembrano tener conto della pervicacia di Giuseppe Bianco, di suo figlio e suo genero che in quella società ci mettono impegno, lavoro e convinzione. E’ questa la ragione per la quale tengono a fare sapere che nonostante tutto, non cambierà nulla e che quel cantiere verrà chiuso soltanto quando l abitazioni previste dall’appalto stipulato con la società che gestisce l’edilizia popolare verranno realizzate completamente. Il cantiere dell’Atr, a La Martella, è aperto da circa due anni e sta per concludere la realizzazione di 32 alloggi popolari. Giovanni Bianco finisce di parlare, dal cantiere lo hanno già chiamato. Il lavoro non aspetta e bisogna subito rimboccarsi le maniche e ricominciare. Senza paura. 

 

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