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FATIMA Benjdia aveva solo 22 anni. Per tre lunghi giorni ha lottato tra la vita e la morte, mentre fuori la sua famiglia disperata pregava per la sua salvezza. Ieri mattina, dopo tre giorni di agonia, la giovane però è morta nel reparto di Rianimazione del San Carlo di Potenza.

Martedì scorso Fatima è uscita di casa per recarsi a un maneggio nella zona del Pantano di Pignola, poco lontano da dove la giovane abitava con la sua famiglia. E lì, dove abitualmente andava a cavallo, all’improvviso il tragico incidente.

Una caduta terribile, anche se la giovane – stando alle testimonianze – indossava anche il casco. Immediati sono stati i soccorsi: sul posto, infatti, è immediatamente giunta l’eliambulanza del 118 che ha trasportato d’urgenza la 22enne all’ospedale San Carlo di Potenza. E nel pomeriggio dello stesso giorno si è tentato il tutto per tutto, con una lunga operazione nel reparto di chirurgia d’urgenza per una frattura al cranio.

Ma, purtroppo, la ragazza non ce l’ha fatta. Dopo tre giorni di agonia, il suo cuore ha smesso di battere. Un dolore grande è quello che colpisce la famiglia Benjdia e l’intera comunità di Pignola, dove viveva la ragazza. Una famiglia originaria del Marocco, ma perfettamente integrata. Il padre della ragazza è uomo conosciuto e rispettato da tanti e quel suo dolore è oggi una ferita per i tantissimi che lo conoscono. Ma anche i suoi figli sono parte integrante di questa comunità, che li ha sempre accolti affettuosamente.

Una famiglia semplice e umile a cui ora la comunità cercherà di dare una mano, anche per l’organizzazione dei funerali. A Pignola, infatti, i cittadini si stanno mobilitando con una colletta per aiutare anche materialmente la famiglia per questo tragico e inaspettato evento.

Sembra – stando alle prime notizie – che la salma della giovane verrà trasportata in Marocco per la sepoltura. Per questo serve l’aiuto di tutti. Perchè l’ultimo viaggio della povera Fatima sia accompagnato dal grande amore che l’ha circondata in vita.

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