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SCANZANO JONICO – Scene da apocalisse. Strade “navigabili”. Fango a dismisura. Notte di paura e notte di passione quella tra lunedì e martedì. Notte di solidarietà. La gente di Scanzano scende in strada. Alla mente ritornano le notti di dieci anni fa quando la comunità dovette fronteggiare la decisione dell’allora Governo Berlusconi di ubicare a Terzo Cavone il sito unico nazionale delle scorie nucleari. Ironia della sorte: allora chi motivava il perché della lotta, pronosticava anche la possibilità di un’alluvione. 

Era passato da poco il tramonto ieri sera, quando anche a Scanzano, così come nella piana di Metaponto una vera “bomba d’acqua” si è abbattuta sotto le mentite spoglie di un nubifragio (come se fosse dir poco) sconvolgendo la normale vita di una comunità quasi prettamente a vocazione agricola. La peggio è toccata a quei cittadini che si sono visti allagati gli scantinati delle villette a schiera di via Antonio Segni, la strada che collega la 106 Jonica alla via Provinciale per Montalbano Jonico (anch’essa colpita). La violenza dell’acqua ha invaso i locali seminterrati che fungono da garage pertinenti alle abitazioni soprastanti. Anche in via De Martino, la zona del Municipio, tutti gli scantinati e i garage sono stati completamente allagati, con le auto nei garage che galleggiavano. Inoltre il sottopassaggio sulla Strada statale 106 Jonica alle spalle di una stazione di servizio era  ricolmo d’acqua. Il tam tam delle voci parlava addirittura del fatto che ci fossero auto che viaggiavano nei paraggi e che erano state sommerse dall’acqua. Si è temuto il peggio. Il problema maggiore è stato causato dall’inondazione del torrente “Fosso della valle” la cui piena irregolare ha travolto la strada in via Segni e poi,  ha sfondato le barriere perimetrali della Statale 106 Jonica finendo per allagare il cosiddetto palazzo di “De Vincenzis”, all’incrocio tra via Rossini e via Togliatti, in cui molti garage sono stati allagati e dove vivono molte famiglie. Erano le 23 circa di lunedì e dopo due ore e mezza di pioggia copiosa, la gente ha iniziato a realizzare che ci potessero essere pericoli. Pioveva tanto e con violenza. 

Arriva la macchina dei soccorsi: vigili del fuoco, polizia, carabinieri, vigili urbani, protezione civile locale, volontari e operai del Comune. In strada il sindaco Salvatore Iacobellis e la sua giunta. Subito transennata via Rossini nel popoloso rione Santa Sofia la cui strada ricopre il corso del torrente “incriminato”. Ma il torrente non ha risparmiato nemmeno la parte nord dell’agro cittadino: via Tagliamento era invasa da fango le cui spalate sono diventate impossibili da gestire. Colpita pure la cosiddetta zona di “Perdipane” nonché  via Piemonte che il canale ha allagato così come la complanare nord la Jonica poiché ha finito per fare da barriera. «Non ho mai visto tanta acqua in vita mai – ha detto  il sindaco Salvatore Iacobellis – l’amministrazione comunale   ha messo a disposizione cinque ruspe, due bobkat per spalare  il fango e due ruspe del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto. Inoltre stiamo  utilizzando la Jeep della Protezione civile». Ieri mattina c’è stato anche un sopralluogo dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Luca Braia. 

Allestita dal sindaco,  un’unità di crisi nell’ufficio dei vigili urbani a  Palazzo baronale. «Ho messo in campo tutte queste ruspe – ha spiegato il primo cittadino ieri pomeriggio – perché voglio far pulire tutti i canali di scolo che sono intasati da melma e residui di canneto».  Per  precauzione l’amministrazione comunale  ha interrotto l’energia elettrica nei pressi delle abitazioni di via Segni. A Policoro è stata colpita la zona del Secondo piano di zona,  le cui abitazioni hanno resistito a differenza delle tavernette e dei garage in cui,  mediamente è finito circa un metro d’acqua. L’acqua ha toccato i due sottopassi, ma poi è riuscita a defluire e colpito in maniera non grave qualche scuola».

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