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CORIGLIANO (CS) – Doveva essere il momento giusto per ripartire dopo il nubifragio che ha stravolto il comprensorio del Cosentino, grazie soprattutto al riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo, ma le parole del sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, aprono un nuovo fronte di polemiche.

Il primo cittadino da un lato boccia la consistenza dei finanziamenti concessi dal Consiglio dei Ministri, dall’altro torna ad aprire il fronte delle polemiche sugli sbarchi dei migranti e che comportano per il Comune l’anticipo di ulteriori fondi per l’assistenza.

LA DECISIONE DEL GOVERNO SULLO STATO DI EMERGENZA

Rispetto allo stato di emergenza, il sindaco non ha dubbi: «Se penso che è stata deliberata una cifra di 3 milioni e 900 mila euro per i danni dell’alluvione rispetto agli 80 milioni richiesti, mi rendo conto che siamo ormai allo sfascio più totale». 

«Per l’alluvione – aggiunge – abbiamo affrontato la prima urgenza con 300 mila euro e non ci siamo sbilanciati più di tanto. Anzi ci siamo tenuti bassi e questa cifra è solo per l’emergenza immediata. Poi come Comune abbiamo quantificato i danni per 9 milioni. Per non parlare delle cifre per le ditte private e di altro».

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Pochi aiuti, dunque, a cui fa il palio l’arrivo di una nave di immigrati che dovrebbe sbarcare a Corigliano nella giornata di sabato. 

«Lo sbarco di domani sarà la ciliegina sulla torta – afferma Geraci – dopo quello che abbiamo subito con l’alluvione. Non abbiamo più soldi da anticipare». 

«Come Comune – aggiunge – abbiamo risorse minime perché tutto il possibile è stato utilizzato per l’emergenza alluvione. Quindi
dico che noi non possiamo garantire più nulla e di questo è a conoscenza la Prefettura ed il Prefetto».

Ed al sindaco di Corigliano fa eco il primo cittadino di Rossano: «Certo non posso dire di essere sereno. Aspetto conferme da Roma e la pubblicazione dell’apposito Decreto Ministeriale, ma – afferma Giuseppe Antoniotti – fonti attendibili mi confermano che l’unica somma stanziata dal Governo ammonta a poco meno di 4 milioni di euro».

Antoniotti ha quindi sostenuto di sperare che «questo primo stanziamento economico possa rappresentare solo un sostegno per tamponare le somme urgenze, tutta la classe politica calabrese deve essere solerte a spronare il Governo Renzi affinché, prima della fine dell’estate, stanzi i soldi per gli interventi destinati all’eliminazione del pericolo residuo. Che c’è, è reale ed è gravemente preoccupante. Mi riferisco a tutte quelle opere che servono a mettere in sicurezza i cittadini da una nuova ondata di maltempo. Se così non dovesse essere – conclude – il Governo sarà direttamente responsabile della condizione di precarietà in cui versa la città». 

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