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VIGGIANO – Nuova “anomalia” al Centro Oli, proprio nel giorno in cui era in programma la visita dei parlamentari.
La fiaccola di sicurezza, ieri mattina intorno alle 9 e 30, è tornata a innalzarsi oltre i livelli medi e il fenomeno è andato avanti per circa dure ore, risvegliando gli incubi e la preoccupazione dei cittadini della zona. Per Eni si tratterebbe dell’ennesimo episodio legato all’entrata a regime della quinta linea.

«L’innalzamento – si legge nella nota stampa della compagnia – è stato provocato da un transitorio che si inserisce nell’ambito dell’attuale fase di “Tuning – Allineamento e Settaggio” del programma operativo di messa in marcia e successivamente a regime della V linea di trattamento gas del Cova, previsto dall’autorizzazione Aia».

Ma – fa sapere ancora Eni – per limitare l’effetto visivo, sono stati chiusi alcuni pozzi, con riduzione della produzione.
La compagnia rassicura: dai dati di monitoraggio della qualità dell’aria, acquisiti sia dalla centralina di proprietà Eni sia dalla rete Arpab, non ci sarebbe stato alcun superamento dei valori di legge, sia regionale che nazionale, per tutti i parametri normati.

Nel frattempo, Fratelli d’Italia ha presentato una nuova interrogazione alla Giunta regionale su quanto è accaduto della mattinata di ieri. L’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer, dovrebbe riferire in aula già nella seduta di martedì prossimo.

Ma nel frattempo l’attacco di FdI è diretto: «Mentre Berlinguer va in giro a pubblicizzare una nostra proposta di legge, quella sul taglio delle accise della benzina, il Centro Oli ‘s’infiamma’ di nuovo, per la seconda volta in tre giorni.

Abbiamo presentato già diverse interrogazioni.

L’assessore, rispondendo alla nostra ultima interrogazione, aveva promesso provvedimenti seri nei confronti dell’Eni.
In occasione del Consiglio regionale convocato per martedì prossimo ci aspettiamo che l’assessore venga con risposte definitive e mantenga gli impegni assunti».

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