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REGGIO CALABRIA – Beni mobili e immobili per un valore complessivo di 500 mila euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria a Domenico Molè, definito dai militari esponente di spicco dell’omonima cosca della Piana di Gioia Tauro. Molè sta scontando la condanna all’ergastolo nel carcere di Cuneo in regime di 41 bis. I beni sequestrati sono un’impresa agricola e una villa e tre polizze assicurative ramo vita e svariati conti correnti. 

I militari hanno eseguito il sequestro in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria, sezione Misure di Prevenzione, emesso su richiesta della Procura Distrettuale. Molè è stato arrestato, dopo sei anni di latitanza, il 14 febbraio 1999, per associazione mafiosa e altri gravi reati (operazione «Tirreno”). Nel luglio del 2008, assieme ad altri familiari, era stato poi raggiunto in carcere da un provvedimento restrittivo nell’ambito dell’inchiesta «Cento Anni di Storia», emesso su richiesta della Dda di Reggio Calabria, che ne aveva accertato il ruolo di vertice all’interno dell’organizzazione. 
Nell’ambito delle indagini è stato possibile documentare come la moglie di Molè, Valeria Mesiani Mazzacuva, allo scopo di eludere la normativa antimafia, avesse instaurato un rapporto di lavoro fittizio con un compiacente poliambulatorio specialistico di Gioia Tauro riconducibile al fratello Pietro Mesiani Mazzacuva.
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