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L’ex senatore Francesco Storace è stato condannato al pagamento di una multa di 300 euro per aver diffamato il pm Henry John Woodcock in una intervista del giugno
2006 al quotidiano La Repubblica. 

Il giudice monocratico di Roma, Roberto Polella, ha condannato Storace al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno a Woodcock, che nel  processo si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Bruno Larosa. 

Nella vicenda era intervenuta anche la Corte Costituzionale, che aveva risolto un conflitto tra poteri escludendo l’insindacabilità delle opinioni espresse dall’ex senatore.

Nell’intervista l’attuale leader della Destra, commentando l’arresto di Salvatore Sottile, allora portavoce di Gianfranco Fini, definì come «gran puttanata» l’indagine in corso a Potenza e condotta dal pm ora in servizio presso la procura di Napoli.

Secondo Storace il magistrato agiva «per vendetta e accanimento» nei confronti di Alleanza Nazionale. 

Prima della sentenza l’ex senatore era stato sentito in aula e, riferendosi alle sue parole di otto anni fa, ha affermato che da parte sua «non c’era alcun malanimo nei confronti di Woodcock, con quell’intervista a Repubblica intendevo esprimere. 

«Il forte dispiacere per quanto accaduto a Sottile, un amico. In quel periodo mi ero appena dimesso da ministro della Salute per il Laziogate, vicenda dalla quale sono poi stato assolto».

 

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