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BRESCIA – Claudio Grigoletto, il 32enne pilota di Brescia in cella con l’accusa di aver ucciso la brasiliana Marilia Rodrigues Martins, residente a Reggio Calabria anche se viveva a Brescia, ha ammesso il delitto. L’uomo è stato ascoltato in carcere per 3 ore dal pm Ambrogio Cassiani il quale ha riferito che Grigoletto «ha ammesso di aver compiuto l’omicidio ma ha dato una ricostruzione dei fatti diversa, a cui non crediamo». Nel frattempo, dai carabinieri del Ris di Parma arrivano le prime risposte sul delitto della 29enne brasiliana uccisa il 29 agosto nella sede dell’ufficio della Alpi Aviation do Brasil a Gambara (Brescia). Gli esiti degli approfondimenti sollecitati dal pm Cassiani complicano la posizione del datore di lavoro della vittima, Claudio Grigoletto, in cella dal 2 settembre e dal quale la donna aspettava un figlio. Sangue di lui e di lei sarebbe stato rinvenuto nell’ufficio, lungo il percorso tra il cadavere e la caldaia manomessa per farne fuoriuscire il gas, ma anche sul divano. Sangue con i profili di entrambi i Dna sarebbe inoltre emerso sul tappetino della Land Rover di lui. E ancora, le analisi avrebbero accertato una compatibilità tra un’impronta sul bullone svitato della caldaia e la chiave a pappagallo trovata all’aviosuperficie di Bedizzole, nella scrivania di Grigoletto. Puliti invece – ma gli accertamenti non sono ultimati – i vestiti e le scarpe indossati dall’uomo, così come la chiave a pappagallo. Marilia inoltre non avrebbe mai toccato la bottiglia di acido rinvenuta accanto al suo cadavere. Le impronte portano a Grigoletto e alle due paia di guanti in gomma da lui acquistati e risultati lesionati dal liquido corrosivo. Secondo l’accusa il pilota, sposato e con due bimbe, avrebbe soppresso l’amante perchè ormai troppo pericolosa per il suo precario equilibrio familiare, l’uomo ha, come detto, ammesso l’omicidio anche se la ricostruzione fornita sarebbe diversa. Avrebbe maturato l’idea di eliminarla e attirandola in ufficio con la promessa di una casa insieme l’avrebbe uccisa strangolandola, per poi simulare il suicidio con il gas e con l’acido versato in bocca. L’uomo è accusato di omicidio premeditato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere.  

Il legale dell’uomo Elena Raimondi ha, poi, precisato che «non è vero che Marilia fosse incinta di una bambina: attendeva una maschietto. La prova viene dall’autopsia – continua l’avvocato Raimondi – Era un maschio». L’uomo, dice l’avvocato, «è molto depresso e preoccupato. Dal carcere non fa che chiedere delle sue due bambine e della moglie. E’ provato anche per la morte della donna da cui attendeva un altro bambino, che aveva seguito passo passo nel corso di una gravidanza difficile».
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