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«Si aveva l’impressione che per il caso del duplice omicidio dei coniugi Gianfredi», uccisi a Potenza il 29 aprile 1997 con alcuni colpi di pistola davanti alla loro abitazione, «ci si poteva preparare a un anniversario che ci consegnasse la verità tutta intera», e invece «ancora sono tante le ombre e troppe le domande senza una risposta». Lo ha detto, in una nota, il coordinatore regionale dell’associazione Libera, don Marcello Cozzi, secondo cui «dopo 14 anni ancora nessuna verità, o forse, una mezza verità. Ma accertare chi ha premuto il grilletto senza togliere tutto il velo dal volto e dai nomi dei mandanti non significa restituire giustizia a coloro che sono stati ammazzati e ai loro familiari». «Ai magistrati di Salerno e di Potenza – ha concluso don Cozzi – alla Polizia di Stato e ai Carabinieri che da anni su questo caso sono alla ricerca della verità va il nostro sostegno e il nostro ringraziamento: mentre in qualche palazzo della nostra terra si sottovalutava l’incombente pericolo mafioso, la loro azione quotidiana e silenziosa faceva sì che la Basilicata non fosse stritolata dalle tenaglie criminali».

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