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Beni per dieci milioni di euro sono stati confiscati dai carabinieri a Domenico Crea, 58 anni (in foto) ex consigliere regionale della Calabria, condannato ad undici anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo chiamato “Onorata Sanità”. Tra i beni confiscati a Crea ed ai suoi familiari ci sono immobili, conti correnti, quote societarie, tra le quali quella della clinica privata ‘Villa Anya’ e terreni.
Il provvedimento di confisca è stato emesso dai giudici del tribunale di Reggio Calabria. I beni erano già stati sequestrati nel novembre del 2009. Nell’inchiesta che ha portato alla condanna di Domenico Crea era emerso che l’ex consigliere regionale avrebbe avuto rapporti con la cosca Morabito-Zavettieri operante ad Africo e Roghudi, con il coinvolgimento della cosca Cordì di Locri e Talia di Bova Marina, per procurare voti in occasione delle regionali del maggio 2005 nelle quali era candidato nella lista della Margherita. I rapporti sarebbero stati finalizzati anche alla realizzazione di interessi economici con l’acquisizione diretta o indiretta del controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici, con particolare riferimento alla sanità pubblica. Gli accertamenti di natura patrimoniale svolti in seguito alle inchieste, avevano portato gli investigatori a ritenere sproporzionati i beni in possesso della famiglia Crea rispetto alle entrate dichiarate.

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