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LOCRI (RC) – Sono undici i provvedimenti di custodia cautelare notificati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “L’Italia che lavora” contro le cosche di San Luca (LEGGI I PARTICOLARI DELL’OPERAZIONE); in particolare, 9 sono le persone finite in carcere e due agli arresti domiciliati. Questi i nomi delle persone coinvolte:
– Francesco Mammoliti, 65 anni, detenuto nella casa circondariale di Lanciano (CH);
– Antonio Cosmo, 40 anni, di San Luca;
– Domenico Cosmo, 53 anni;
– Giuseppe Cosmo, 37 anni;
– Domenico Costanzo, 41 anni, di San Luca;
– Antonio Cosmo, 67 anni, sottoposto agli arresti domiciliari a Benestare;
– Francesco Cosmo, 55 anni, di San Luca, sottoposto agli arresti domiciliari;
– Antonio Nirta, 58 anni, attualmente detenuto nella casa circondariale di Vibo Valentia.
Questo primo gruppo, secondo le indagini dei militari dell’Arma, sarebbe stato capeggiato da Mammoliti, con gli altri che sarebbero tutti legati alla cosca.
Gli altri provvedimenti riguardano: Domenico Pelle, 39 anni, detenuto nella Casa Circondariale di Vibo Valentia, contiguo alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca Pelle alias “Gambazza”, e gli imprenditori Francesco Stipo, 65 anni, di San Luca e Antonio Stipo, 31 anni, anch’egli da San Luca, rispettivamente padre e figlio, entrambi contigui alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca Romeo alias “Staccu”.

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