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ROMA – Operazione antidroga della squadra mobile della Questura di Roma, con undici provvedimenti restrittivi emessi dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti indagati appartenenti a un’organizzazione criminale attiva tra Roma e la Calabria che gestiva il mercato della cocaina in alcune zone della capitale. I provvedimenti sono in corso d’esecuzione e gli inquirenti stanno effettuando anche numerose perquisizioni. L’operazione, denominata «Forte e chiaro» ha portato anche al sequestro di vari bilancini, presse, materiale atto al confezionamento, sostanze da taglio ed armi, tra cui un fucile a canne mozze con matricola abrasa e numerose munizioni. Le indagini hanno confermato l’operatività del gruppo criminale sul territorio capitolino, con particolare riguardo ai quartieri di San Giovanni e Casilino (Villaggio Breda) dove l’attività di spaccio era più fiorente. Il ruolo principale del sodalizio, secondo gli investigatori, era rivestito da Alessandro Bottiglieri, 42 anni, romano, che grazie ai contatti con la Calabria riforniva le varie piazze di spaccio: era lui a provvedere al sostegno economico a favore dei pusher arrestati, pagandone anche le spese legali. In particolare Bottiglieri, insieme con il suo uomo di fiducia, Rocco Camillò, 34 anni, di Polistena (Reggio Calabria), curava tutte le fasi del’approvvigionamento, in qualche caso «staffettando» il carico, materialmente trasportato dai corrieri romani da lui stesso selezionati (anche loro tra gli arrestati).  Trovata la sostanza stupefacente Bottiglieri provvedeva a individuare esperti e fidati collaboratori affidando loro il compito di «pusher» di zona: questi ultimi, con un sistema a cascata, affidavano a loro volta lo spaccio al minuto ai loro «cavalli». Dell’organizzazione facevano parte anche, con vari ruoli e livelli di responsabilità, Emanuele Lucci, 43 anni, e la compagna peruviana Olinda Yajaira Coloma Delgado, 35 anni, spacciatori, se serviva, anche a domicilio; Enrico e David Cioli, padre e figlio, rispettivamente di 64 e 37 anni; Marcello Giovinazzo, 43 anni, anche lui originario della provincia di Reggio Calabria, trovato in possesso di un fucile a canne mozze; Davide Petrungaro, 44 anni; Fabio Massacesi, 44 anni; Vincenza di Palo, 22 anni, fidanzata di Giovinazzo; Roberto Giuseppe Cicivelli, 44 anni, che avrebbe fornito a Bottiglieri e David Cioli auto a noleggio, falsificando i relativi contratti al fine di eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine.

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