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VIBO VALENTIA – La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per 4 imputati coinvolti nell’operazione antimafia “Domino”, scattata nel giugno del 2007, certificando così per la prima volta in sede giudiziaria l’esistenza del “locale” di ‘ndrangheta di Fabrizia, centro delle Serre vibonesi. Dodici anni di reclusione per associazione mafiosa è la condanna per Bruno Nesci, 57 anni, mentre a 9 anni è stato condannato il genero, Antonio Montagnese, 35 anni. 

Gli imputati, entrambi di Fabrizia, sono stati ritenuti al vertice dell’omonimo clan dei Nesci-Montagnese. In primo grado erano stati assolti dal Tribunale di Vibo Valentia, ma i motivi d’appello dell’allora pm della Dda di Catanzaro, Giampaolo Boninsegna, avevano convinto la Corte d’Appello catanzarese a ribaltare il verdetto, ora confermato anche dalla Suprema Corte. 
La Cassazione ha poi confermato la condanna a 10 anni di reclusione a testa per Antonio Dessì e Domenico Audino, entrambi di Locri e ritenuti responsabili di un tentato omicidio ai danni di Bruno Nesci consumato nel 2004 a Fabrizia su mandato del clan avversario dei Mamone. Per Audino e Dessì si tratta della seconda condanna dopo quelle rimediate nel processo per l’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno. In tale processo Audino è stato condannato alla pena dell’ergastolo.
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