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ENTRO il 12 di febbraio la commissione Lavori pubblici del Senato dovrà esprimere il parere sul contratto con Rfi 2012-2016 nella sola parte riguardante gli investimenti infrastrutturali. Il testo è entrato a regime assieme al decreto Sblocca Italia che in un articolo lo rende operativo. Un accordo sottoscritto ad agosto dello scorso anno ma ancora a serio rischio copertura finanziaria per buona parte delle sue opere. Per questo in commissione, il relatore Salvatore Margiotta ha già annunciato a fine gennaio un lavoro di perfezionamento dell’accordo.
Il problema è sempre lo stesso, a frotne di investimenti aumentati di poco la Basilicata risulta quasi assente e buona parte dei progetti che potrebbero riguardarla anche indirettamente risultano senza copertura finanziaria. In termini generali va un po’ meglio: l’accordo 2007-2011, era composto da progetti per 93.944 milioni di euro (di cui 18.716 milioni ultimati). Il nuovo contratto di programma 2012-2016 in esame, prevede progetti per un totale di 98.736 milioni di euro (di cui 28.338 milioni ultimati). Ora, copertura o meno, il parere della commissione non è vincolante per il Governo. E intanto c’è già chi parla di «libro dei sogni», come il senatore Crosio, mentre dal Movimento 5 Stelle si chiede lo spostamento dei fondi per le nuove infrastrutture ai progetti già avviati. Sì perché in fondo, stando all’itnero quadro di riferimento, i soldi non basteranno mai per l’intero piano di rinnovo della rete ferroviaria italiana.

CHE COSA MANCA – Manca la Basilicata, o meglio, progetti “nuovi” che portino ad un potenziamento dei trasporti su ferro in Basilicata. La questione infatti si gioca soltanto sulla Taranto metaponto e il potenziamento della Melfi Foggia. In più resta “sforata” dal progetto di potenziamento di Battipaglia e del percorso Salerno-Reggio Calabria. Di fatto lo Sblocca Italia non solo ha concentrato tutto il potere decisorio allo Stato in materia petrolifera, ma indirettamente ha lsaciato per strada una regione italiana sul piano ferroviario.
Patiamo dalla Taranto-Metaponto intervento da 340 milioni di euro che attualmente è coperto solamente per un milione messi in campo dal Mise. E così l’opera slitta ad oltre il 2016, quando si dovranno rivedere gli investimenti. Stesso vale per la Metaponto-Sibari-Bivio S. Antonello, per ora con 155 milioni stanziati a fronte dei 415 utili. C’è poi la Battipaglia-Potenza, libnea strategica e utilizzata a singhiozzi, per la maggior parte delle volte sostituita con i bus. Costo: 491 milioni, coperto soltanto per due milioni. Stessa sorte per la Potenza-Metaponto che costerebbe 646 milioni ma ne sono disponibili complessivamente 2. L’unica voce lucana con copertura riguarda l’ammodernamento della Potenza-Foggia con 200 milioni già stanziati dal Mise. C’è poi la questione della nuova linea Ferrandina-Matera qui si legge chiaramente: «Intevento sospeso in quanto i finanziamenti residui, al netto delle opere già eseguite, non sono sufficienti per la realizzazione di fasi funzionali dell’investimento.
Insomma, per la Basilicata a parte la tanto annunciata Potenza Foggia non c’è praticamente nulla mentre si alza nuovamente la protesta sulla situazione delal rete ferroviaria lucana e la sua incapacità a garantire collegamenti rapidi con le regioni limitrofe.

v.panettieri@luedi.it

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