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MATERA – La testimonianza di Hans Rolf Friedrich, il pilota tedesco di 72 anni che manovrava la mongolfiera caduta giovedì mattina a Montescaglioso, sarà cruciale per definire l’indirizzo delle indagini per omicidio colposo plurimo, in seguito alla morte dei due studenti dell’Olivetti, Davide Belgrano, 20 anni di Matera e il 18enne irsinese Giuseppe Lasaponara.
Domenica pomeriggio, ai funerali di Davide nella chiesa della Santa Famiglia, ha partecipato anche la moglie di Friedrich, che ha voluto testimoniare la propria vicinanza e quella del marito ai parenti del giovane.
L’anziano pilota, tra i più esperti della squadriglia al servizio del “Balloon Festival”, con centinaia di ore di volo, è ancora ricoverato nell’ospedale cittadino, per i postumi di ustioni serie alle mani, alle braccia ed al torace. Si trova in comprensibile stato di choc, e forse per questa ragione il pm Rosanna De Fraia non l’ha ancora sentito; o forse per rispettare i tempi tecnici degli accertamenti peritali, già effettuati sia sull’aeromobile, rimosso venerdì pomeriggio dal luogo del disastro, sia sulle salme dei due ragazzi, che avrebbero manifestato diversi elementi ritenuti utili per capire la causa mortis, molto probabilmente derivante della violenta caduta da circa 20 metri d’altezza.
I periti dell’Ente nazionale sicurezza del volo e dell’Aeronautica militare hanno scandagliato anche i documenti in possesso degli organizzatori dell’evento, verificando la presenza di tutti i requisiti di legge, sia nelle dotazioni delle mongolfiere, che nella pianificazione dei percorsi, nonchè sui requisiti professionali dei piloti, molti dei quali stranieri e tutti giudicati esperti.
Intanto, proprio i piloti hanno voluto manifestare in un comunicato la loro posizione in questa vicenda, soprattutto in merito al loro collega coinvolto.
«Noi piloti e rappresentanti delle associazioni aerostatiche -si legge nella nota diffusa dai piloti di mongolfiere e delle associazioni relative- che abbiamo preso parte ai voli di giovedì 8 ottobre durante i quali si è verificato il tragico incidente che ha causato la morte di Giuseppe Nicola Lasaponara e Davide Belgrano, i due giovani studenti dell’istituto tecnico aeronautico “Olivetti” di Matera, partecipiamo al dolore delle famiglie per l’incolmabile perdita.
È doveroso chiarire -qui la parte pregnante della nota- le cause dell’incidente per far sì che tali dinamiche non possano più verificarsi. Purtroppo, quello che doveva essere un giorno di festa e di scoperta del mondo delle mongolfiere sul campo pratico ha avuto un epilogo drammatico ed imprevisto.
Noi che quotidianamente facciamo volare passeggeri e turisti per vedere il mondo dall’alto, davanti a questo evento funesto restiamo basiti, increduli e impotenti, considerando anche che si tratta del primo incidente così grave che ha colpito il mondo dell’aereostatica italiana.
Vorremmo, inoltre, esprimere la nostra solidarietà nei confronti del pilota Hans Rolf Friedrich che, conoscendolo, avrà tentato in tutti i modi possibili di evitare che si potesse arrivare a tale tragico evento. Firmato i piloti e le associazioni aerostatiche presenti».
Una conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che la casistica degli incidenti in mongolfiera è ampiamente contraria a quanto avvenuto a Montescaglioso, poichè nel mondo i palloni aerostatici caduti sono pochissimi e in questi incidenti ancora più raramente si sono registrati morti o feriti gravi. L’episodio di giovedì è evidentemente frutto di una tragica concatenazione di eventi, che hanno reso la morte dei due ragazzi un caso più unico che raro.
Elemento, quest’ultimo, che contribuisce ad alimentare la rabbia di tutta la comunità, domenica stretta intorno alle famiglie ancora incredule ed attonite per quanto accaduto.
Friedrich è pilota esperto, quindi saprà spiegare certamente con dovizia di particolari cosa sia accaduto all’aeromobile, perchè lo abbia portato al di sotto della quota ordinaria di volo, ovvero ai livelli dei cavi di media tensione, per giunta invisibili a detta del suo legale, l’avvocato materano Leonardo Pinto.
Ma quello che resta l’interrogativo più inquietante, a cui forse l’anziano pilota saprà dare una risposta plausibile, è la ragione e la dinamica secondo cui i due giovani sono caduti dal cestello, perchè Davide è precipitato quasi sotto il luogo dell’impatto con i cavi, mentre Giuseppe è rimasto a bordo per altri 200 metri? Cosa li ha fatti cadere?
Al di là dei riscontri tecnici, Friedrich dovrà spiegare questo ed altro.

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