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CASTELMEZZANO – Si rinnova la segnalazione riguardante la presenza di cinghiali e lupi, posta all’attenzione dai signori Nicola e Rocco Beneventi, proprietari di terreni coltivati nella contrada “Ischia Acquafredda” del comune di Castelmezzano e in contrada “Casali” in agro del comune di Albano di Lucania con annesse case e rifugio per gli animali oltre alla coltivazione di orti e vigneti.
Di fronte a un orda di cinghiali affamati, non ci sono recinti che tengano.
Non bastano le doppie protezioni, così esordisce Nicola Beneventi – c’è da sentirsi male nel edere una vigna completamente falciata dopo un vero e proprio assalto. Ci chiediamo: perché non si prendono provvedimenti, coinvolgendo tutte quelle istituzioni per la salvaguardia delle specie animali protette? Non è la prima volta che ci attiviamo su questo argomento, riferiscono i due interlocutori – da anni sottoponiamo a chi di dovere questo fenomeno che, coinvolge cinghiali e lupi», lasciati allo stato libero nel bosco che costeggia le proprietà a ridosso del parco di “Gallipoli Cognato” sulle piccole Dolomiti lucane, in cui il fiume Basento ne traccia il confine accompagnato dalla ferrovia dello stato e dall’autostrada Basentana.
Rocco Beneventi sottolinea di non aver nulla contro gli animali e nella fattispecie, contro cinghiali e lupi ma quello che vuole è «salvaguardare il nostro bestiame».
Il problema ormai ha raggiunto livelli allarmanti. Branchi di lupi e intere colonie di cinghiali, si fermano davanti alle case anche di giorno, «con conseguente pericolo non solo per gli animali, ma anche per le persone che lì abitano».
La fame spinge chiunque a cercare cibo per la sopravivenza, figuriamoci per gli animali selvatici. «Quando subiamo danni – incalzano Rocco e Nicola – sia ai campi sia al bestiame, riceviamo in cambio solo belle parole. AInutile lamentarsi, chiedere provvedimenti. Ad oggi i sottoscritti non hanno mai visto, nè ricevuto rimborsi. Inoltre, a nostre spese provvediamo a sotterrare gli animali ammazzati».
«Sarebbe ora – concludono – che si prendessero seriamente in considerazione le nostre segnalazioni, fatte anche in nome dei nostri vicini confinanti. Si considera che in zona ci sono anche degli agriturismi. In un territorio montuoso, senza poter avere un ritorno adeguato, anche per il nostro bestiame, chiediamo l’intervento delle autorità costituite al fine di limitare i danni per il beneficio di tutti».

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