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SIAMO nel 1933, Matera è dai sei anni capoluogo di provincia ed il 5 settembre viene costituita la prima società di calcio della città, l’U.S. Matera. Nella zona di Piccianello, su un’area di tre ettari e mezzo, viene completata la costruzione del nuovo Campo sportivo comunale, che nel 1936 verrà intitolato a Luigi Razza, ministro dei Lavori pubblici nel governo Mussolini morto in un incidente aereo l’anno precedente. La prima gara ufficiale disputata nel nuovo campo sportivo, denominato inizialmente “Campo degli sports”, si gioca il 28 gennaio 1934; di fronte all’undici locale, che disputa la Terza Divisione Pugliese, scende in campo la formazione del Bitonto.

Inizialmente lo stadio non ha tribune e gli spettatori assistono alle gare in piedi dietro la recinzione del terreno di gioco oppure molti prendono posto sul terrazzo retrostante l’ingresso monumentale (sotto il quale vi sono gli spogliatoi) e sulle due rampe di accesso al campo che partono da quel terrazzo.

Durante la seconda guerra mondiale il campo sportivo viene requisito dalle truppe alleate e il terreno di gioco subisce pesanti danni, tanto che il Matera può tornare a partecipare ad un campionato ufficiale solo nel 1947; dopo la liberazione viene variato anche il nome, con l’intitolazione dello stadio al 21 settembre 1943, data dell’eccidio compiuto dai nazisti a Matera e della ribellione della città contro le truppe tedesche. Nel 1951, dopo la prima partecipazione della Matera calcio ad un campionato interregionale, si completa la costruzione dei primi spalti, la tribuna centrale coperta. In seguito nasce una piccola gradinata in muratura, fatta di cinque gradoni, costruita per aumentare la capienza anche nel settore del cosiddetto “prato”.

Una veduta aerea del 1965 con il rione Piccianello in primo piano e lo stadio. Si notano la sola tribuna centrale e la piccola gradinata in muratura.

Lo stadio è composto solo da questi due settori fino al 1968, anno della prima promozione in serie C del F.C. Matera: in quell’anno accanto alla tribuna centrale vengono costruite le due tribune laterali.

Poco tempo dopo, alla gradinata in muratura vengono aggiunte delle strutture in tubi Innocenti, e così per tutti gli anni ’70 la capienza complessiva del XXI Settembre viene portata a circa 5000 unità, capienza che talvolta nelle partite di cartello viene ampiamente superata.

Dietro le tribune e verso gli spogliatoi vi sono anche un campo di basket all’aperto, che verrà poi sostituito dalla palestra coperta, ed un campo da tennis, in luogo del quale oggi vi è il campo di calcetto. Nel campo all’aperto prima e nella palestra dopo, svolgeranno le proprie gare casalinghe fino alla costruzione del Palazzetto del Rione Lanera le due principali squadre di basket cittadino, lo Sporting e l’Olimpia, nonché la squadra femminile di volley, la PVF. In Via Sicilia dunque, vi era una vera e propria città dello sport.

Nella veduta aerea degli anni ’70 sono  ben visibili le due tribune laterali affiancate alla vecchia tribuna centrale.

La promozione in serie B cambia radicalmente aspetto al XXI Settembre: nell’estate del 1979 vengono costruite le due curve ed un’ampia gradinata prende il posto del vecchio settore dei distinti. Quella del 1979 è l’ultima grande ristrutturazione dello stadio, che a tutt’oggi presenta lo stesso volto che aveva presentato alla data di esordio in serie B, quando lo stadio stracolmo in ogni ordine di posti aveva battuto il suo record di presenze superando le 15.000 unità.

Lo stadio negli anni ’80, dopo la ristrutturazione del 1979.

Seguono anni di alti e bassi: nel 1995 si vive un momento di grande prestigio con la disputa della gara di qualificazione agli Europei Under 21 tra l’Italia e l’Ucraina e nel 1998 vengono finalmente installati i riflettori per consentire la disputa di partite in notturna.Nel 2001 il XXI Settembre viene co-intitolato a Franco Salerno, il presidente della serie B scomparso tre anni prima, infine nel 2008 vengono effettuati una serie di interventi di riqualificazione sia estetici che funzionali, tra cui la pitturazione delle gradinate in bianco e azzurro e la grande scritta F.C. MATERA sulla gradinata. Dopo che il Football Club Matera non si è iscritto ad alcun campionato e il suo posto è stato preso dalla nuova società del Matera Calcio, è stata gettata della vernice bianca sulle lettere F e C della scritta in gradinata con evidenti ricadute antiestetiche. 

Lo stadio dopo la riqualificazione del 2008

Oggi lo stadio, pur sentendo il peso dei suoi 80 anni di età, è pur sempre con i suoi 7000 posti omologati un ottimo stadio per la nostra categoria. Lo stadio che vorremmo, quello del nostro futuro, dovrebbe avere:

– Una nuova curva Sud per la parte più calda della tifoseria biancazzurra, da molti anni costretta a stare in gradinata in quanto la Sud è chiusa e inagibile mentre la Nord è destinata agli ospiti. In tal modo si ovvierebbe, a distanza di oltre 30 anni, alla grande incompiuta del XXI Settembre, la curva Sud appunto; quel settore, difatti, asimmetrico rispetto al terreno di gioco in quanto rimasto incompleto in quell’estate del 1979, è stato utilizzato per appena un paio d’anni prima della chiusura. Piccola curiosità: nel 2002-03, durante la presidenza Ripoli, in occasione di un derby col Potenza la curva Sud fu riaperta per una partita e ribattezzata per quella occasione “Curva Rosa” in quanto vi ebbero accesso gratuito tutte le tifose materane.

Lo stadio del futuro, a nostro avviso, dovrebbe avere anche una copertura sulle due tribune laterali, che dunque estenderebbe la copertura degli spalti dai circa 1000 posti attuali della sola tribuna centrale agli altri 1500 posti complessivi delle due laterali. Tutto ciò non è solo un sogno, ma una reale esigenza; sappiamo però che di questo si potrà discutere solo se il Matera, in un domani che speriamo possa essere il più vicino possibile, raggiungerà una categoria diversa dall’attuale, quella serie C terzo livello del campionato italiano di calcio che manca dalla città dei Sassi ormai da vent’anni.

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