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REGGIO CALABRIA – Due fratelli sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato di Polizia di Palmi e dai Carabinieri della Compagnia di Palmi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, con l’accusa di aver ripetutamente minacciato e vessato un noto imprenditore agricolo della zona di Seminara (Rc) al fine di costringerlo vendere loro i suoi terreni. Si tratta di Giovanni e Antonio Oliveri, di 56 e 63 anni, entrambi originari di Seminara. Le indagini avrebbero permesso di accertare che alcuni imprenditori agricoli, proprietari di terreni che si trovano al centro di forti interessi mafiosi, situati nei territori compresi nei comuni di Seminara, San Procopio e Melicuccà, hanno subito nel tempo reiterati episodi di sopraffazione e di violenza, con sistematica intimidazione, nel tentativo, perpetrato dagli autori dei reati, di acquisire o di farsi cedere detti terreni. In particolare una delle vittime, noto imprenditore e proprietario di una grande azienda agricola, composta da circa 28 ettari di terreno, di cui 18 coltivati ad uliveto, 1 a frutteto 2 ad agrumeto ed 1 a vigneto consociato ad uliveto, nel corso degli anni ha subito innumerevoli danneggiamenti, furti, introduzione abusiva di animali, taglio o incendio di colture, tanto da indurlo a considerare più volte l’ipotesi di vendere l’azienda agricola, non riuscendo tuttavia ad intrattenere alcuna concreta trattativa di compravendita, per il timore ingenerato nei possibili acquirenti di un interesse, per la medesima azienda, dei clan della zona e degli Oliveri in particolare. I due fratelli, detti «Pergola», sono considerati vicini alla consorteria mafiosa dei Gioffrè, detti «ndoli», e sarebbero collegati con il clan Alvaro di Sinopoli, rivestendo, nel panorama criminale della zona, una propria rilevanza essendo riconosciuti dalle famiglie mafiose come autonomo gruppo criminale dominante sul territorio di Sant’Anna di Seminara. Giovanni Oliveri ha precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, reati in materia di stupefacenti, reati in materia di armi, ed è stato libero vigilato e sorvegliato speciale. Il fratello Antonio annovera precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, porto abusivo e detenzione di armi, ricettazione. 

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