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La procura di Palmi (Rc) ha chiuso le indagini sull’operazione «Principessa», l’inchiesta per fare luce su una presunta maxitruffa perpetrata attraverso la legge 488 del 1992 relativa a incentivi per le zone depresse del Paese.
Il sostituto procuratore Salvatore Dolce ha chiuso il cerchio sull’inchiesta che vede al centro delle presunte truffe il gruppo imprenditoriale riconducibile ai fratelli Giovinazzo di Cittanova, nel Reggino. Secondo quanto emerso nel decreto di sequestro firmato qualche mese fa dal gip Paolo Ramondino, i fratelli Girolamo e Antonio Giovinazzo, sfruttando una rete di presunti prestanome, hanno finito per attirare cospicui finanziamenti agevolati per le aree depresse, attraverso il rilascio e utilizzazione di false fatturazioni o attestazioni per «operazioni in tutto o in parte inesistenti, ovvero nel compimento di operazioni bancarie meramente fittizie, realizzate anche per il tramite di ditte e società compiacenti attraverso i quali è venuto progressivamente formandosi il patrimonio aziendale di società come la “Oliveto Principessa” o i “Falegnami”.
Il giorno del blitz della Guardia di finanza di Taurianova e Palmi, le forze dell’ordine misero sotto sequestro diverse attività imprenditoriali e commerciali riconducibili ai fratelli Giovinazzo. Nei prossimi giorni dovrebbe essere ufficializzata la richiesta di rinvio a giudizio.

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