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STOP forzato per il marchio IGP (indicazione geografica protetta) del “pane di Matera”.

Ottenuto dalla Comunità Europea nel febbraio del 2008, a cinque anni di distanza l’organismo di certificazione ha decretato la sospensione della produzione del pane per una difformità del prodotto rispetto al disciplinare di produzione.

Umidità, residuo fisso e percentuale di proteine sono i fattori non conformi che non permettono ai panificatori del consorzio del pane di Matera di poter vendere il prodotto con il marchio di riconoscimento.

Il buon pane della città dei Sassi in realtà continua ad essere panificato e venduto quotidianamente al banco cosa che non può accadere per il pane a marchio IGP che andrebbe certificato e lottizzato pezzo per pezzo.

“Dopo aver verificato alcune problematiche tecniche relative alla produzione del pane di Matera Igp, afferma Giovanni Schiuma direttore del consorzio del pane abbiamo concordato con l’organismo delegato dal ministero di sospendere le attività di certificazione del prodotto.

Una scelta sofferta ma che si è resa necessaria per procedere, con la dovuta attenzione, a richiedere il riconoscimento del consorzio di tutela, da parte del ministero, per poi poter intervenire, più efficacemente, sullo stesso disciplinare, al fine di aumentare, se possibile, la qualità del pane di matera igp”.

Un disciplinare molto severo nelle norme ha creato non poche difficoltà alla commercializzazione di un prodotto “invidiato” da chi non può certificare il prodotto e rischia di essere tagliato fuori dal circuito della grande distribuzione.

Infatti, è stata propria la crescente richiesta a indurre il consorzio e la Bioagricert (organismo di certificazione del pane di Matera) a richiedere al Ministero delle politiche agricole il riconoscimento del nuovo consorzio di tutela del pane di Matera e l’istituzione dell’iter procedurale per un disciplinare con modifiche e deroghe che possano avere una maggiore garanzia per il consumatore, che sa così di acquistare alimenti di qualità, oltre a costituire una tutela anche per gli stessi produttori, nei confronti di eventuali imitazioni e concorrenza sleale.

Un nuovo consorzio di tutela dunque che comprenderà i quattro panificatori storici “ Cifarelli, De Palo, Perrone Lucia e Patrizia, oltre al mulino “Bruscella “ di Genzano di Lucania e alla presenza di oltre 30 agricoltori, mentre il “vecchio” consorzio si occuperà della promozione su tutto il territorio europeo del pane di Matera e della semola di grano duro.

Una logica di mercato più ampia per una produzione che possa superare ampiamente i venticinque quintali mensili di attuale produttività.

matera@luedi.it

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