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VENOSA – La decisione di chiudere il Parco archeologico della cittadina oraziana nei pomeriggi del 22-23-24 maggio crea sconcerto tra le guide turistiche di Venosa. A destare preoccupazioni tra gli operatori del settore il precedente creato con la chiusura pomeridiana di importanti mete turistiche, decisa a ridosso di eventi di vasta risonanza, e le ricadute negative di tale decisione sui flussi turistici.
Il tutto, in una fase in cui ai vari livelli si annuncia di voler puntare sul turismo come volano di sviluppo del territorio. Questa volta le guide turistiche non hanno delegato altri a risolvere il problema, ma si sono dati voce, si sono raccordati e hanno predisposto un documento per sensibilizzare l’ opinione pubblica e chiedere di affrontare e risolvere il problema.
«Nella mattinata del 22 maggio le guide di Venosa sono state informate della chiusura del Parco archeologico. Questa decisione comporta nell’immediato disagi notevoli per i gruppi programmati in visita a Venosa soprattutto nel pomeriggio del giorno 24 maggio che corrisponde anche alla giornata della Pentecoste, un evento molto seguito previsto a Melfi nella mattinata e che farà giungere molti turisti a Venosa nel pomeriggio. In qualità di operatori turistici siamo concordi nell’affermare che queste decisioni comportano un grave danno per la città di Venosa che, da tempo, si propone di far aumentare il flusso turistico di visitatori».
Una decisione che bloccherebbe l’incremento dei flussi turistici registrato in questi ultimi tempi. «In questa stagione primaverile possiamo affermare che l’apertura del parco archeologico dalle 9 a un’ora prima del tramonto, abbia comportato un visibile aumento dei visitatori, pertanto tutte le guide abilitate della zona del Vulture, che con tanto impegno promuovono questo territorio, richiedono che si prosegua in tale senso per tutto l’anno. Temiamo che decisioni di chiusura improvvisa del sito più richiesto a Venosa possa annullare tutti gli effetti positivi avuti con la riapertura ad orario continuato. Noi, in qualità di operatori del territorio investiamo molte energie e denaro per far rientrare Venosa tra le mete turistiche della Regione e questo nostro impegno può diventare improvvisamente inutile se non sarà garantita la fruibilità ai monumenti».
Il documento è sottoscritto da operatori appartenenti ad agenzie turistiche diverse.

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