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POTENZA – «Con l’apertura dell’inchiesta della Procura, ci auguriamo una volta per tutte che venga fatta luce sulla gestione delle Ferrovie Appulo Lucane».
E’ quanto ha dichiarato la deputata lucana del Movimento 5 Stelle Mirella Liuzzi commentando la notizia del fascicolo aperto dagli inquirenti del capoluogo barese su alcuni ipotesi di gestione clientelare delle Fal. Già oggetto di un’interrogazione della parlamentare, membro della Commissione trasporti alla Camera, presentata al Ministro dei trasporti.
La procura di Bari ha aperto un’indagine che ha l’obiettivo di accertare se le procedure che hanno portato all’assegnazione di consulenze ed assunzioni, siano state corrette o frutto di comportamenti illeciti. Il caso è stato affidato al pm Luciana Silvestris del pool sui reati contro la pubblica amministrazione. Ma al momento non risulterebbero iscrizioni sul registro degli indagati.
Per Mirella Liuzzi la vicenda è complessa e ci sono molti aspetti da chiarire. «Da una parte – spiega – bisognerà far luce su i rapporti di amicizia che legherebbero i vertici dell’azienda Fal con il mondo politico, in particolare con l’ex ministro Raffaele Fitto e con altri parlamentari lucani e pugliesi soprattutto di area di centrodestra – affermano i pentastellati alla Camera – dall’altra spiegare le assunzioni di parenti stretti di sindacalisti».
La deputata rivendica l’apertura di un’inchiesta come un risultato del movimento in linea con quelli raggiunti sulle grandi opere e altri scandali che coinvolgono politici e funzionari dello Stato. «Ne sono un esempio il caso Incalza al quale sono conseguite le dimissioni del Ministro Lupi, i numerosi arresti dell’Expo di Milano e Mafia Capitale».
Della “parentopoli” alle Fal s’era già occupato il Quotidiano della Basilicata nel 2011. Ma a riportarla sulle cronache negli ultimi mesi è stato il Quotidiano Italiano dopo l’assunzione di alcuni lavoratori vicini a Forza Italia, in quanto ex dipendenti del partito, del gruppo o assistenti di parlamentari azzurri.
Repubblica, cita anche l’incarico fiduciario per la ristrutturazione della sede delle Fal nel capoluogo pugliese, destinato alla moglie del deputato forzista Nuccio Altieri. Un affidamento diretto difeso dal presidente delle Ferrovie, Matteo Colamussi, per il suo carattere fiduciario. Nonostante l’amicizia dichiarata con Altieri. Oltre a una serie di assunzioni della vecchia gestione a favore di sindacalisti, e parenti di sindacalisti di quasi tutte le sigle.
A marzo, invece, il Quotidiano italiano aveva parlato del caso di una dipendente della sede di Potenza, «beccata dalla Polizia con le mani nel sacco, a timbrare il cartellino per alcuni colleghi». Poi finita all’ufficio personale. In più aveva pubblicato due lettere datate 2012 di un sindacalista potentino, indirizzate al capo delle risorse umane delle Fal. Piene di allusioni a notizie «chiuse nel cassetto» e minacce nemmeno tanto celate, rispetto al piano di una ristrutturazione in corso.
«Un inquietante ricatto», secondo quanto dichiarato dalla deputata 5 Stelle Mirella Liuzzi nell’interrogazione presentata ad aprile, in cui suggerisce il passaggio della gestione delle Fal direttamente nelle mani della Rete ferroviaria italiana.

l.amato@luedi.it

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