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POTENZA – C’è chi attacca e critica, chi comunque pensa ai 90 euro e spera che non vadano persi. Poi c’è chi propone di aprire una “guerra” contro il governo, chi se ne esce con la considerazione “io l’avevo detto”. A 24 ore dalla notizia che il Tar del Lazio ha sospeso in forma cautelare il provvedimento del governo sul bonus benzina sul ricorso della regione Veneto in Basilicata si è registrata una reazione enorme.
I primi, ovviamente, a intervenire sono stati i tre parlamentari lucani del Pdl: Guido Viceconte, Vincenzo taddei e Cosimo Latronico. Loro buttano acqua sul fuoco delle polemiche e nello stesso tempo assicurando l’impegno del Mise (Ministero Sviluppo economico) a risolvere il problema con il Tar e con il Veneto entro la fine di agosto lanciano l’appello: «I lucani continuino ad andare a chiedere la card negli uffici postali prima della scadenza perchè la legge è valida a tutti gli effetti».
Non solo loro però. C’è anche la dichiarazione del presidente della giunta regionale Vito De Filippo che al cronista spiega in sintesi: «Dobbiamo prendere coscienza delle cose. E ancora di più è necessario puntare sul Memorandum siglato tra il governo nazionale e il governo regionale».
La considerazione del governatore lucano è questa: «Sulla questione petrolio dopo tanti anni l’unica strada possibile di svolta è quella indicata sul Memorandum. Non servono provvedimenti o azioni passeggere e non incisive e non serve alimentare la gelosia o la concorrenza tra regioni. Quello che serve è far capire all’Italia intera il ruolo strategico della Basilicata nel panorama energetico nazionale. Per questo non mi ha mai entusiasmato il bonus e rilancio il Memorandum che è l’unico modo per garantire uno sviluppo strategico e reale alla Basilicata».
Insomma non è un “io l’avevo detto” ma poco ci manca. Diversa ovviamente la priorità per il Pdl lucano. Per Viceconte, Latronico e Taddei la sospensiva del Tar è solo «un intralcio che risolveremo e che non inficia il diritto dei lucani, sancito dall’articolo 45 della legge sviluppo del 2009, ad ottenere una riduzione del prezzo dei carburanti con un fondo finanziato annualmente dall’incremento del tre per cento delle royalties».
E sulle questioni di natura giuridica e amministrativa i tre esponenti del Pdl di Basilicata sottolineano: «Il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare il dm (interministeriale) del 12/11/2010 che fissa la destinazione del fondo per la riduzione del prezzo dei carburanti tra le Regioni interessate alle produzioni petrolifere, sulla scorta di un ricorso della Regione Veneto che lamenta l’assenza di compensazioni per le regioni in cui vi è la presenza di rigassificatori. Resta impregiudicato il diritto dei lucani ad ottenere il vantaggio della riduzione del prezzo del carburante, mentre viene rivendicata una compensazione che secondo la Regione Veneto sarebbe stata trascurata, per quei territori che ospitano impianti di rigassificazione».
E quindi aggiungono Viceconte, Latronico e Taddei che «abbiamo chiesto al Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, che ci ha ricevuto già nella giornata di venerdì, di difendere in sede amministrativa la legittimità dei decreti ministeriali e di agire in via istituzionale e politica con il governatore veneto per addivenire ad un chiarimento che riconosca a quel territorio dei vantaggi a fronte della presenza di impianti di rigassificazione, risolvendo così alla radice le ragioni del ricorso amministrativo. Anche questo episodio conferma la portata ed il valore degli obiettivi raggiunti dai lucani nel riconoscimento di un vantaggio, la riduzione del prezzo del carburante, che accende inevitabili conflitti con altre Regioni che da tale beneficio si sentono escluse!».
E ancora precisano nel tentativo di rassicurare i lucani: «Comunque assicuriamo che l’ultima decisione del Tar non travolge il diritto dei lucani alla riduzione del prezzo del carburante fissato dalla legge 99 / 2009, che spetta esclusivamente ai lucani il fondo alimentato con il tre per cento del valore delle estrazioni petrolifere, e che continueremo ad operare in tutte le sedi perché il bonus carburante sia usufruibile concretamente senza che siano sospese le procedure di prenotazione gia’ avviate da Poste Italiane a cui hanno già aderito migliaia di cittadini a conferma dell’interesse che ha suscitato l’iniziativa legislativa».
Le conclusioni dei tre parlamentari pidiellini: «Continueremo ad operare perché l’intero patrimonio delle risorse minerarie della regione sia funzionale ad un progetto di sviluppo del sistema produttivo , infrastrutturale ed ambientale della Basilicata, come si è iniziato a fare con la sottoscrizione del memorandum preliminare alla definizione di un nuovo accordo tra regione e governo».
Resta che in uno scenario di poca fiducia dei cittadini nei confronti della politica e della istituzioni questo pasticcio del bonus benzina non è un buon viatico. Al di là di regolamenti, di numeri e di rassicurazioni.

Salvatore Santoro

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