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La Regione Calabria è più generosa di quanto non lo sia il Senato al momento al momento di mandare in pensione i propri consiglieri. Il Sole 24 Ore infatti, fa emergere come in Calabria, «dopo tre mandati si arriva a 9.733 euro» di pensione «netti al mese, guardando dall’alto in basso i 7.200 euro lordi riservati agli ex senatori».
Merito, scrive il quotidiano economico, «della struttura delle indennità che, come riporta il censimento sugli ‘stipendi’ realizzato dalla conferenza dei presidenti dei consigli, in Calabria privilegia la parte fissa di base (8.508,05 euro netti al mese, contro i 4.500 della Campania) e assottiglia quella variabile legata ai ‘rimborsi’ (2.808 euro al mese, invece dei 6.317 della Campania). Il vitalizio si calcola sulla quota fissa e il gioco è fatto».
Nell’articolo del Sole 24Ore si afferma anche che «stando alle spese (2008) riclassificate dalla Copaff, in Piemonte e Lombardia gli organi istituzionali costano ogni anno 7,5 euro a residente, in Campania si arriva a 14,8 ed in Calabria si sfonda il muro dei 38 euro pro capite. Il tutto in un Consiglio che, secondo l’ultimo rapporto sulla legislazione regionale, presenta il numero di atti di indirizzo e din interrogazioni più basso d’Italia (e anche il tasso di risposta inferiore)».
«L’ultimo check up complessivo dell’attività dei Consigli regionali – prosegue il Sole – è riferito al 2009, quando in Regione la maggioranza era di centrosinistra, ma il cambio di casacca realizzato con le amministrative 2010 non sembra avere cambiato il quadro: nel 2011 il Consiglio si è riunito 6 volte contro le 29 del Veneto».

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