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SCALEA (CS) – Avrebbe abusato sessualmente della figlia dodicenne della sua compagna. Violenze sessuali che sarebbero iniziate quando la piccola aveva appena 8 anni. In manette è finito un cinquantunenne già noto alle forze dell’ordine, G.L. Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo ha ammesso tutto, sostenendo di essere “molto innamorato della piccola” e che i rapporti sessuali sarebbero avvenuti in maniera “…molto naturale, senza alcuna costrizione…”.
Il patrigno della piccola è stato, quindi, posto in stato di fermo dai carabinieri della Compagnia di Scalea (CS) per le violenze nei confronti della compagna di origine polacca. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola, Giovanni Calamita, sono state avviate lo scorso 26 ottobre, a seguito di una confidenza fatta dalla vittima ad alcune amiche. Le stesse, hanno riportato quanto appreso ai propri genitori, i quali, immediatamente, hanno informato i Carabinieri. 
L’attività info-investigativa dei militari e una serie di colloqui intercorsi tra la vittima e gli psicologi hanno permesso di ricostruire l’interezza del dramma. La piccola, ormai sottomessa alle volontà del suo orco, sovente veniva colta da crisi di pianto, cui riusciva a far fronte solo ricorrendo all’uso di una penna e di un foglio, su cui imprimeva le parole e le figure del proprio dramma, protrattosi per anni. Sui fogli acquisiti dagli investigatori, sono riportati, in maniera puntuale, tutti i soprusi e le violenze sessuali patite dal patrigno. 
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