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NARDODIPACE (VV) – Il Tribunale di Vibo Valentia ha accolto la richiesta di incandidabilità avanzata dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura vibonese nei confronti dell’ex sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, e dell’ex vicesindaco Romolo Tassone. La decisione è conseguente allo scioglimento degli organi elettivi del Comune del Vibonese per infiltrazioni mafiose disposto il 13 dicembre 2011. 

Nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Crimine” del luglio 2010 sono stati infatti condannati per associazione mafiosa (è ancora pendente il processo d’appello) Rocco Tassone a 13 anni, e Damiano Tassone a 5 anni e mezzo, rispettivamente padre e cugino dell’ex vicesindaco. Il verdetto sull’incandidabilità, non essendo definitivo, non dovrebbe però avere conseguenze immediate sulla nuova candidatura di Romano Loielo a primo cittadino di Nardodipace nelle elezioni amministrative del 17 e 18 novembre prossimo. Loielo è candidato contro una lista capeggiata da Antonio De Masi, anche lui ex sindaco, e un’altra guidata da Antonio Montagnese. Il Tribunale di Vibo ha invece deciso che sono candidabili gli altri assessori dell’ex giunta Loielo, cioè: Aurelio Tassone, Pasquale La Rosa, Alberto Franzè, Antonio Franzè ed Antonio Maiolo. Nei loro confronti, tutti difesi dall’avvocato Sergio La Grotteria, il Tribunale ha respinto la richiesta di incandidabilità avanzata dal Ministero dell’Interno, pur essendo pendente per tutti loro e per Loielo una richiesta al gup di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Vibo.
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