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Catanzaro, 11 mar. – Una richiesta di mandare sotto processo diciannove indagati ed una richiesta di non luogo a procedere per una ventesima persona sono state avanzate oggi dal pubblico ministero di Catanzaro nell’ambito dell’udienza preliminare a carico di ventuno soggetti coinvolti nell’inchiesta sulla presunta manomissione dei plichi contenenti i test per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Magna Graecia del capoluogo di regione. Il sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare del caso, ha concluso la propria requisitoria chiedendo il rinvio a giudizio per diciannove tra ex studenti dell’Università, genitori di questi ultimi e tecnici in servizio presso l’Ateneo – cui sono contestate accuse che vanno dal falso al peculato -, mentre una sentenza di proscioglimento è stata chiesta nei confronti di Alessandro Parentela; infine una ventunesima indagata, Caterina Rosselli (difesa da Nicola Cantafora e Massimo Scuteri), ha chiesto il giudizio abbreviato. Il giudice ha poi rinviato al 12 maggio per il prosieguo. (AGI)
(AGI) – Catanzaro, 11 mar. – Secondo la ricostruzione accusatoria effettuata dagli inquirenti al termine delle indagini, presso l’Ateneo sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori. Fuori dal procedimento sono rimasti, invece, alcuni nomi eccellenti venuti alla ribalta nel marzo del 2009. Quella in questione, in particolare, è la seconda tranche di un’indagine partita anni fa, il cui primo filone sfociò, nel settembre del 2008, nell’arresto di Valter Mancuso, addetto alla manutenzione delle aule all’Università, e Antonio Cuteri, assistente tecnico dell’Ateneo addetto alle aule di Medicina, entrambi quarantaquattrenni di Catanzaro, andati in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo, mentre altri indagati vennero iscritti nell’apposito registro delle notizie di reato, relativamente alla presunta manomissione delle prove svoltesi il 4, 5 e 6 settembre 2007. Secondo la Procura sarebbero stati loro due ad introdursi nelle sede della segreteria studenti, a via Smaldone, prelevando i plichi contenenti i test, in modo da conoscere in anticipo le prove per l’anno accademico 2007/08. Per quella prima accusa di furto aggravato il processo a carico di Cuteri è finito, il 5 novembre 2010, con una condanna a tre anni e nove mesi di reclusione e 40.000 euro di risarcimento all’Ateneo “Magna Graecia”, e prima di lui anche il coimputato Mancuso è stato condannato in primo grado, il 28 aprile del 2009, a tre anni di reclusione ed al risarcimento di 25.000 euro all’Università, mentre in appello, il 5 novembre 2012, la pena è stata ridotta a due anni e quattro mesi di reclusione e 240 euro di multa. Nel marzo 2010, poi, Cuteri è finito nuovamente in carcere in esecuzione di un ulteriore provvedimento cautelare (che ha portato in cella anche Mancuso, e poi tre persone ai domiciliari e quattordici sottoposte all’obbligo di presentazione alla P.G.) relativo alla tranche di indagini sulla presunta alterazione dei test di ammissione agli anni accademici dal 2005 al 2008, ma è stato in seguito rimesso in libertà dal Tribunale del riesame. 

CATANZARO – Una richiesta di mandare sotto processo diciannove indagati ed una richiesta di non luogo a procedere per una ventesima persona sono state avanzate oggi dal pubblico ministero di Catanzaro nell’ambito dell’udienza preliminare a carico di ventuno soggetti coinvolti nell’inchiesta sulla presunta manomissione dei plichi contenenti i test per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Magna Graecia del capoluogo di regione. Il sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare del caso, ha concluso la propria requisitoria chiedendo il rinvio a giudizio per diciannove tra ex studenti dell’università, genitori di questi ultimi e tecnici in servizio presso l’ateneo, cui sono contestate accuse che vanno dal falso al peculato. Una sentenza di proscioglimento è stata chiesta invece nei confronti di Alessandro Parentela; infine una ventunesima indagata, Caterina Rosselli (difesa da Nicola Cantafora e Massimo Scuteri), ha chiesto il giudizio abbreviato. Il giudice ha poi rinviato al 12 maggio per il prosieguo.

Secondo la ricostruzione accusatoria, nell’ateneo sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori. Fuori dal procedimento sono rimasti, invece, alcuni nomi eccellenti venuti alla ribalta nel marzo del 2009. 

Quella in questione, in particolare, è la seconda tranche di un’indagine partita anni fa, il cui primo filone sfociò, nel settembre del 2008, nell’arresto di Valter Mancuso, addetto alla manutenzione delle aule all’università, e Antonio Cuteri, assistente tecnico dell’ateneo addetto alle aule di Medicina, entrambi quarantaquattrenni di Catanzaro, andati in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo, mentre altri indagati vennero iscritti nell’apposito registro delle notizie di reato, relativamente alla presunta manomissione delle prove svoltesi il 4, 5 e 6 settembre 2007. 

Secondo la Procura sarebbero stati loro due ad introdursi nelle sede della segreteria studenti, a via Smaldone, prelevando i plichi contenenti i test, in modo da conoscere in anticipo le prove per l’anno accademico 2007/08. Per quella prima accusa di furto aggravato il processo a carico di Cuteri è finito, il 5 novembre 2010, con una condanna a tre anni e nove mesi di reclusione e 40mila euro di risarcimento all’Ateneo “Magna Graecia”, e prima di lui anche il coimputato Mancuso è stato condannato in primo grado, il 28 aprile del 2009, a tre anni di reclusione ed al risarcimento di 25mila euro all’università, mentre in appello, il 5 novembre 2012, la pena è stata ridotta a due anni e quattro mesi di reclusione e 240 euro di multa. 

Nel marzo 2010, poi, Cuteri è finito nuovamente in carcere in esecuzione di un ulteriore provvedimento cautelare (che ha portato in cella anche Mancuso, e poi tre persone ai domiciliari e quattordici sottoposte all’obbligo di presentazione) relativo alla tranche di indagini sulla presunta alterazione dei test di ammissione agli anni accademici dal 2005 al 2008, ma è stato in seguito rimesso in libertà dal Tribunale del riesame. 

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