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MATERA – Almeno 50mila persone attese per l’evento di San Silvestro a Matera. Sarà sufficiente rafforzare i servizi di prima assistenza sanitaria? Sarà sufficiente qualche autoambulanza in più e rafforzare il personale dell’ospedale?

Per Sanità Futura è solo la “prova generale” di quanto accadrà dal nuovo anno sino al 2019 perchè con l’incremento delle presenze turistiche si rafforza la domanda di sanità. «Non è un caso – sottolinea Giuseppe Demarzio presidente onorario di Sanità Futura – che in occasione del IV Forum Sanità Futura dal tema “Innova Salute” tenutosi a Matera solo la scorsa settimana sono stati presentati tre progetti per la sanità che riguardano Matera Capitale Europea 2019».

Marilena Antonicelli, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Matera, ha proposto un tavolo istituzionale e di coordinamento per affrontare, ottimizzando le risorse finanziarie sempre minori (la giunta regionale ha destinato 5 milioni di euro in vista del 2019 a cui si aggiungono 4 milioni per radioterapia al Madonna delle Grazie), due questioni prioritarie: dare risposte alle esigenze di salute delle famiglie a disagio sociale; migliorare i servizi di città accogliente per i turisti anche quelli a disabilità. In proposito un banco di prova nel mese di marzo prossimo quando Matera ospiterà il congresso nazionale Unitalsi con 1200 disabili.

Interessante, inoltre, il progetto presentato dal presidente della Quarta Commissione Luigi Bradascio: “Matera cardiosicura”, 18 colonnine contenenti defibrillatori collocate in altrettante postazioni strategiche della città e collegate con sistema di allarme al servizio 118.

Infine l’idea progettuale di “ambulatorio sociale” illustrata da Pino Bruno vice presidente nazionale Fedrsolidarietà-Confcooperative. «Si  tratta – ha spiegato Bruno – di mettere al centro i bisogni di categorie sociali e famiglie che non hanno adeguate tutele e servizi. In questo campo l’esperienza di Federsolidarietà è significativa sull’intero territorio nazionale e lo può diventare anche a Matera e in Basilicata a condizione che si realizzi una rete innanzitutto di imprenditoria sociale, privata accreditata, con una cabina di regia unitaria per coordinare attività di socio-assistenza specie per anziani, disabili e prevenzione-cura malattie soprattutto croniche. Aziende, associazioni di pazienti e professionisti, cooperative, e tutti quei soggetti che rappresentano l’humus vitale di un territorio, in ambito non solo sanitario, ma anche in termini più generali di impatto sociale, hanno bisogno di trovare le condizioni adatte per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità, per poter crescere e operare insieme, altrimenti tutto diventa più lento e complicato, addirittura impraticabile, nonostante l’impegno individuale che ognuno può profondere nella propria attività».

In tema di social care, l’esperienza dell’Ambulatorio sociale di cardiologia a Matera  che svolge la sua funzione grazie ad un piccolo esercito di volontari: infermieri e medici sono pronti ogni giorno ad accogliere i cardiopatici che si trovano in difficoltà, extracomunitari, donne in gravidanza e disabili, offrendo gratuitamente visite e prestazioni diagnostiche di notevole livello.  Bradascio ha ricordato la sua esperienza “di cuore”: nel senso che – ha ricordato – ho fondato più di 20 anni fa a Matera l’Associazione Amici del Cuore che complessivamente grazie a quattro cardiologi volontari ha visitato 1200 persone (in media 50 visite la settimana) venendo incontro ad un’utenza a disagio sociale e alleggerendo le liste di attesa dell’Ospedale di Matera».

Per Demarzio «anche la sanità privata accreditata di Matera intende fare la propria parte sempre che – aggiunge – ci sia data la possibilità attraverso prestazioni e servizi di alta specializzazione da incrementare e non solo per rispondere ad esigenze di emergenza. Non è certamente casuale che all’interno del Programma di azioni per Matera 2019 ci sia un capitolo specifico dedicato alla sanità. Il Presidente Pittella, nel mese di settembre scorso, ha anticipato un piano di investimenti da 5 milioni di euro verso Matera 2019 con altri 4 milioni destinati a portare avanti il progetto della radioterapia al Madonna delle Grazie ribadendo come anche la sanità costituisce uno degli esempi e della volontà di rappresentare la crescita che Matera e con la città l’intera Basilicata vuole fare nei prossimi anni.  Noi – dice Demarzio – coltiviamo inoltre l’ambizione che Matera, oltre a Capitale Europea della Cultura 2019, possa diventare “punto di riferimento” della cultura della salute. Del resto, mi piace ricordare che  la città di Matera si è già confermata, solo qualche anno fa, “capitale” di eventi medico-scientifici di livello nazionale ed internazionale grazie soprattutto all’impegno del gruppo di studio “Imaging nei Sassi” che ho coordinato insieme Federazione Nazionale Tecnici Sanitari di Radiologia Medica».

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