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SIMERI CRICHI (CZ) – Da quasi 48 ore mezzi aerei e navali stanno pattugliando in lungo e in largo il Golfo di Squillace, alla ricerca dei tre pescatori amatoriali dispersi da domenica scorsa. Ricerche, però, che al momento non hanno dato nessun esito. Anche oggi lo specchio di mare a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone è controllato da due mezzi aerei e due navali. Le speranze di ritrovare in vita i tre pescatori Francesco Rania, 69 anni, operaio in pensione di Simeri Crichi; Angelo Tavano,72 anni, imprenditore di Catanzaro; Giuseppe Parrò, 52 anni, cuoco di Simeri Crichi, sono sempre più flebili. D’altronde, due di loro hanno anche problemi di salute che rendono ancora più difficile la possibilità che possano essere ancora vivi.

In ogni caso, l’imponente macchina di soccorso, coordinata dalla Direzione marittima regionale di Reggio Calabria, non si ferma. C’è rassegnazione davanti al lido “Blu Mare”, da dove i tre pescatori amatoriali dispersi nello Jonio sono partiti domenica all’alba. 

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Tutti e tre vivono in estate nelle case al mare che si ammassano in questa zona, diventata negli anni una ambita località turistica soprattutto per quanti vivono nel comprensorio e nella città di Catanzaro. Tavano è l’unico esperto di pesca, anche se le sue condizioni di salutre sono precarie, considerato che è affetto da diabete e che ha gravi problemi di deambulazione. Per Parrò e Rania, invece, l’uscita in barca per una battuta di pesca è quasi una novità. Non sono esperti, Rania non saprebbe nemmeno nuotare ed anche lui ha problemi di salute a causa del diabete.

Una imprudenza, dunque, quell’uscita in mare con una barchetta di tre metri e un motore di 4 cavalli e mezzo. Nessuna dotazione di sicurezza. Il mare nella giornata di ieri si è ingrossato terribilmente. Con il passare delle ore è salita anche la preoccupazione. Così, non rivedendo rientrare la barca, parenti ed amici hanno dato l’allarme. Alle 14,30 di domenica la telefonata alla Capitaneria di porto, quindici minuti dopo, racconta il gestore del lido “Blu mare”, «era già pieno di unità navali e aeree». Eppure, nonostante l’intervento massiccio, nessuna notizia dei due dispersi, nemmeno un oggetto rinvenuto in mare.

Le ricerche continuano senza sosta. Da terra squadre che osservano il litorale del golfo di Squillace. Una piccola barca di tre metri cercata nel mare immenso del golfo che racchiude le province di Catanzaro e Crotone. I familiari dei tre dispersi non hanno molta voglia di parlare. «Siamo preoccupati», dice il figlio di Giuseppe Parrò. «Sembrano spariti nel nulla», aggiunge il figlio di Tavano mentre scruta il mare incredibilmente calmo. Le speranze flebili di ritrovarli ancora in vita non hanno mai fatto interrompere le ricerche e non hanno mai spezzato le speranze di parenti e amici che attendono notizie davanti al lido da cui è partita la piccola barca.

 

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