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«La Basilicata è la regione più povera d’Italia (dati Istat 2010) ed ha una percentuale di morti per tumore più alta della media nazionale (dati dell’Associazione Italiana Registro Tumori). Inizia così l’inchiesta firmata da Antonio Crispino che evidenzia come le aziende agricole lucane si siano dimezzate nell’arco di 10 anni. La Basilicata – prosegue Crispino – ha un tasso di disoccupazione costantemente in crescita: nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono 8 mila persone tra disoccupati e inoccupati». La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive, ma la rete di monitoraggio è stata attivata solo dal 2011 (per stessa ammissione dell’Eni) mentre il petrolio in Basilicata si estrae da circa 25 anni (risalgono al 1981 le prime ricerche di petrolio in Val d’Agri con il pozzo Costa Molina 1). Anni in cui sono passati sotto silenzio tutta una serie di incidenti e anomalie. Che per l’Eni, però, non si chiamano incidenti ma eventi, cose che possono capitare: come la fuoriuscita di migliaia di litri di greggio in un bacino naturale per la raccolta di acque piovane (17 marzo 2002); l’immissione in aria di ingenti quantitativi di gas inquinanti (4 ottobre del 2002) oppure l’intossicazione da idrogeno solforato di 20 operai di un’azienda che si trova proprio di fronte il Centro Oli… »

 
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