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POMARICO – Le immagini dalla frana di Piana Pacilio sono sempre più preoccupanti. Basta guardare le fotografie scattate dagli abitanti della zona, per accorgersene. Oppure cercare l’aggiornamento in forma sempre di scatti che il comitato “Piana Pacilio” offre sul proprio spazio fb. Dove, tra le altre cose, troviamo un’informazione utilissima: “Si informa che in data 30 maggio 2014, a seguito di regolare avviso, si è riunito il Direttivo del comitato “Piana Pacilio, per discutere e deliberare i seguenti O.d.G.: 1) Individuazione e affidamento incarico ad un professionista per la tutela e la trasparenza sui futuri interventi che interesseranno il movimento franoso; 2) Comunicazione alla nuova Amministrazione comunale dell’avvenuta costituzione del Comitato; 3) Richiesta alla nuova Amministrazione di verificare e accelerare l’iter burocratico, presso la regione Basilicata, dei fondi promessi in seguito a riunioni di alcuni mesi orsono”. I primi 35mila euro, è spiegato inoltre, ovvero lo stanziamento della Regione, chiesto dal Comitato sarà impegnato per la realizzazione dello smaltimento delle acque superficiali (intervento già in corso), per un rilievo aerofotogrammetrico dell’area interessata dallo smottamento, da parte di uno studio specializzato al fine di individuare dei punti di perforazione per studiare la natura del terreno (intervento già eseguito); per la esecuzione di sondaggi (intervento che sarà realizzato al più presto ) e per la messa in opera di un monitoraggio per il controllo del movimento franoso (intervento che sarà messo in campo verso la metà di giugno)».

Ma durante l’appuntamento è anche reso noto che il Comitato civico ha individuato nella persona di Michele Lupo, ingegnere e geologo, la figura che vigilerà sulla trasparenza degli interventi futuri nella zona. In un altro post il Comitato di cittadini della zona delle scuole elementari aggiunge altro. «Quello che sta accadendo in Piana Pacilio -si legge fra le altre cose- è sotto gli occhi di tutti, o quasi: uno smottamento traslatorio-rotatorio, che qualcuno vorrebbe addebitare alle piogge degli ultimi mesi autunnali e invernali (che a onor del vero sono state copiose e continue che avranno, sicuramente, incentivato il fenomeno). A questo ha contribuito soprattutto la mano dell’uomo che, puntualmente, con scelte scellerate va a minare lo status quo del territorio, scelte che puntano agli interessi particolari di pochi a discapito di una intera comunità. Non si vuole puntare il dito contro qualcuno in particolare, ma certamente il tempo metterà a nudo responsabilità e negligenze, e le conseguenze saranno addebitate. E’ un problema che va avanti da oltre 5 mesi. Ma c’è un altro aspetto a cui bisogna prestare attenzione: alcuni esponenti delle istituzioni regionali, in varie occasioni, hanno garantito la loro attenzione e la loro vicinanza a tutto il quartiere, di fronte ai cittadini e alle istituzioni locali hanno preso impegno che la Regione si sarebbe fatta carico di uno stanziamento di circa 300.000 euro a fronte di alcuni interventi strutturali. A tutt’oggi non si è ancora visto niente, nè tantomeno qualcuno di coloro che si erano espressi in tal senso ha dato notizia.

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