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ROMA – Accelerare e riqualificare l’utilizzo dei fondi strutturali comunitari: si basa su questo presupposto l’accordo siglato ieri tra il Governo e le Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna), che hanno approvato il Piano d’Azione. L’intervento prevede di concentrare le risorse, pari a 1,5 miliardi di euro, su tre settori: scuola, agenda digitale e occupazione dei lavoratori svantaggiati. Viene inoltre costituito un Fondo da 1,6 miliardi per gli investimenti sulle reti e i nodi ferroviari che porta a circa 6,5 miliardi l’insieme dei finanziamenti per le ferrovie nel sud. Per questo complessivamente viene mobilitata una cifra che si aggira intorno agli 8 miliardi di euro.
«Questo piano d’azione non attribuisce nuovi fondi ma fa di più. Inizia ad usare meglio i fondi già assegnati: 3,1 mld dei 26 che le Regioni coinvolte devono spendere entro fine 2015» per evitare di perderli, ha detto stamane il premier Mario Monti, aprendo la conferenza stampa che ha presentato il Piano d’Azione. In particolare, alla scuola vanno 974 milioni, per l’agenda digitale 423, per il credito per l’occupazione 142 milioni. Sul fronte delle infrastrutture, viene ridotto il tasso di cofinanziamento dei fondi comunitari per un importo pari a 1.620 milioni che vengono destinati a finanziare a una serie di opere ferroviarie: la variante Cancello-Napoli e acquisto di materiale rotabile in Campania, il nodo di Bari e il raddoppio Lesina-Ripalta in Puglia, la linea Catania-Palermo in Sicilia, l’ammodernamento e la velocizzazione della rete sarda e l’elettrificazione della dorsale jonica in Calabria. “Utilizzare bene i fondi europei non ‚ solo una priorià ma anche una condizione per assicurare che la politica di coesione europea rimanga di dimensioni significative”, ha aggiunto Monti. Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha spiegato invece che il miliardo di euro destinato alle scuole del Sud servirà anche a riqualificare 1.620 edifici. L’intervento dal punto di vista finanziario, ha spiegato in sostanza il ministro, sarà piùampio del miliardo previsto «perchè‚ questa cifra ne metteràin moto altre». «Il miliardo stanziato – ha affermato Profumo – servirà, in sostanza, ad aumentare la dotazione di tecnologie per la didattica in 2.160 scuole corrispondenti a un tasso di copertura del 54% del totale; a riqualificare, appunto, 1.620 edifici scolastici, con un tasso di copertura del 43% e a realizzare percorsi formativi per lo sviluppo delle competenze per oltre 65.300 alunni (nelle aree dove c’è‚ maggiore povertà), equivalenti al 5% del totale degli studenti nelle Regioni Convergenza». Un nuovo «passo del cavallo»: con queste parole il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ha definito l’operazione siglata con le Regioni, «per evitare da una parte di perdere i fondi europei e dall’altra riqualificare la spesa». Il ministro del Welfare e Lavoro, Elsa Fornero, ha spiegato che la misura dei fondi destinati all’occupazione «E’ molto limitata ma si tratta di programmi specifici che richiamano essenzialmente un aspetto metodologico e cio‚ aumentare la capacità di spesa delle Regioni. Anche se l’entità è bassa, nessun euro – ha concluso il ministro – deve andare sprecato «. Tutti i governatori sono apparsi, sostanzialmente, soddisfatti dell’intesa raggiunta, in particolare per il metodo di concertazione che è stato osservato. Il presidente della Campania, Stefano Caldoro, ha sottolineato tuttavia la necessità di concentrare l’attenzione sulle politiche attive del lavoro, «affinchè i giovani lo trovino ma anche le loro madri e i loro padri non lo perdano». Il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha criticato la mancanza di attenzione di Fs per la Regione che governa, «una disattenzione che è gravissima», ha osservato. Il presidente della Puglia, Nichi Vendola, ha fatto notare che finora «i governi hanno usato, come moneta per affrontare la crisi, i due salvadanai dei Fondi destinati al sud e il sud ha accettato sia questo, sia di discutere di federalismo, non si è mai sottratto”. E per il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, «con il Piano d’Azione c’è la conferma delle risorse previste, cosa che, di questi tempi, è sorprendente». Interventi per la diffusione della Banda larga, realizzazione di un «data center regionale» per i servizi internet a cittadini e imprese, e un fondo economico per il credito di imposta sulle assunzioni: sono tre dei progetti che riguardano la Basilicata, indicati nel «Piano di azione coesione e miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud’’ che il governatore lucano, Vito De Filippo, ha firmato a Roma. I tre progetti prevedono un investimento di circa 62 milioni di euro: è previsto anche l’ammodernamento della tratta ferroviaria Potenza-Foggia per collegare la Basilicata all’alta velocità. Per quanto riguarda il web si ipotizza un primo intervento «di base» (per connessioni non inferiori a due Megabit per secondo) e uno successivo per l’abbattimento del “digital divide» di «seconda generazione», ossia quello relativo a connessioni non inferiori ai 30 Megabit per secondo. Nel settore dell’occupazione, invece, sarà aperto il fondo per finanziare il credito di imposta, con uno stanziamento di due milioni di euro, che «sarà poi ampliato attraverso l’individuazione di ulteriori poste nell’ambito del Por». «Per la Basilicata – ha detto De Filippo – portiamo a casa risultati importanti che sono frutto tanto della capacità di programmazione degli interventi, che ha consentito di non essere a rischio disimpegno, che della credibilità sul piano nazionale con cui siamo stati in grado di portare avanti il dialogo. E ora, come già prevede il Piano, bisogna cercare di estendere questo modello di funzionamento ad altri interventi».

Valentina Roncati

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