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PIGNOLA – La costringeva ad avere rapporti sessuali dietro la minaccia di percosse e violenza.

A volte dalle minacce passava ai fatti, servendosi anche di un bastone.

Un clima familiare «di terrore» dicono gli investigatori.

Un vortice di violenza in cui sarebbero stati coinvolti anche i figli della coppia che, spesso, volendo proteggere la madre dalla “furia” del padre, erano presi di mira dal genitore. E per non lasciare sola la madre con quell’orco, più volte sono rimasti in casa non andando a scuola.

Il personale della polizia di stato su mandato della Procura della Repubblica di Potenza, diretta dal procuratore Luigi Gay, nella giornata di ieri ha messo fine alle violenze dell’uomo traendolo in arresto.

Il provvedimento contro il cinquantaseienne di Pignola è stato emesso in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare dal giudice per le indagini preliminari di Potenza, Rosa Larocca, su richiesta del pm Maria Pinto, con l’accusa di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale aggravati.

Le indagini sono partite nel maggio scorso a seguito dell’ennesima violenza perpetrata sulla donna.

Alla moglie, infatti, aveva causato, scrivono gli investigatori: «una contusione all’occhio destro con conseguente emorragia ed ematoma».

Quella descritta dagli uomini della polizia è un «vita familiare fatta di sorprusi ed umiliazioni, che non ha neppure risparmiato i figli minori, costretti ad assistere a ripetute e inaudite violenze, al punto da maturare il timore di andare a scuola, non potendo in quel caso difendere adeguatamente la propria madre».

Una situazione di terrore, iniziata subito dopo il matrimonio.

L’uomo secondo la ricostruzione degli agenti di polizia agendo in stato di ubriachezza «infliggeva  sofferenze fisiche e morali sia alla moglie – malmenata, sin dall’inizio dell’unione coniugale, con calci, pugni, schiaffi, e con l’uso di un bastone, per costringerla a subire rapporti sessuali, determinandole persino diverse interruzioni di gravidanze».

Le figlie – nei cui confronti non ha provveduto neppure al mantenimento – erano costrette a loro volta ad assistere alle numerose violenze mentre tentavano di difendere la madre.

Un clima di terrore che le figlie avrebbero  vissuto già nella tenera età tra  «tensione, silenzi e terrore».

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