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REGGIO CALABRIA – Si è dichiarato pentito Nunzio Calabrese, il 27enne di Reggio Calabria che lo scorso 27 ottobre picchiò selvaggiamente la sua fidanzata, una soldatessa del 235/o Rav Piceno. Lunedì è iniziato il processo a suo carico per lesioni personali gravi e rapina ai danni di Sonia Viola Mammone, che nella violenta aggressione riportò la doppia frattura scomposta della mandibola.
La giovane era reduce dal giuramento al termine del corso per volontaria di ferma prefissata. In un B&B alle porte di Ascoli avvenne l’aggressione per motivi economici, come lei stessa ha riferito oggi. «Mi aveva presa a schiaffi già a luglio, per gelosia, ma avevo superato quell’episodio, ma stavolta no, non lo perdono – ha detto la 21enne di Reggio Calabria -. Ho dovuto consegnagli la tessera post pay per convincerlo a portarmi in ospedale dopo avermi colpito con calci, pugni, stretto le braccia al collo e avermi tappato la bocca. Mi ha anche minacciata e con me la mia famiglia se avessi riferito che era stato lui a rompermi la mandibola a pugni». Sonia fu convinta a dire come erano effettivamente andate le cose dal comandante del Rav Piceno col. Michele Vicari e dal comandante della compagnia ten. Sergio Cesaroni. «Mi dispiace molto, non volevo farle così male. Avevo bevuto tantissimo quel giorno», ha cercato di difendersi Calabrese, che al termine dell’udienza è stato ricondotto in carcere. Non prima di aver detto «l’amavo e l’amo ancora». Il giudice Marco Bartoli ha rinviato al prossimo 7 gennaio per la sentenza.

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