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A Matera ormai è diventato d’obbligo e il ponte di Ferragosto, con il pienone di presenze e arrivi, lo ha confermato.

I turisti, in alcuni casi, sono giunti a Matera già da alcuni giorni conquistati dai ritmi lenti e dagli scorci unici di piazzette, anfratti, ipogei, siti rupestri, cantine, frantoi e case grotte che dai Sassi salgono in centro, lungo l’itinerario che corona l’accesso agli antichi rioni, dal Caveoso al Barisano alla Civita.

Sono gli affacci-balconata dei belvedere “Guerricchio», in piazza Vittorio Veneto, e di piazzetta Pascoli accanto a Palazzo Lanfranchi, di via e piazza Duomo e di via D’Addozio accanto alla chiesa di Sant’Agostino, i luoghi preferiti per immortalare l’immagine di un paesaggio millenario.

Accanto a questi si aggiungono quelli delle riprese dei film «Il vangelo secondo Matteo», «The Passion» e il recente «Ben Hur» in
uscita nel 2016.

Interesse anche per i piccoli musei della tradizione contadina, dalla Casa Grotta al Museo Laboratorio, ai Sassi in Miniatura scolpiti in un unico blocco di tufo, al sistema di cisterne dei vicinati fino al grande complesso dei «palombari» di piazza Vittorio Veneto.
Turisti presi anche per la gola dai prodotti tipici locali, a cominciare da focacce e gelati artigianali, che dissetano dalla calura e per i gadget che ricordano i Sassi e Matera capitale europea della cultura per il 2019.

Una interessante novità è caratterizzata dai giovani, qualcuno con il sacco a pelo, diretti all’ostello per la gioventù e nella miriade di B&B che hanno costituito il nuovo tessuto delle strutture ricettive di Matera.

Molti anche i camperisti, motociclisti e comitive provenienti da diverse latitudini: giapponesi, tedeschi, inglesi, francesi, spagnoli, che in molti casi si recano nel parco della Murgia per escursioni nei siti rupestri. Una utenza motivata porta a Casa Noha, l’iniziativa del Fai per una visita multimediale alla storia e ai siti del territorio, al sistema museale cittadino di storia Medievale e Moderna (Musma), archeologico «Ridola» e di altri complessi fuori porta di indubbio interesse come la «Cripta del Peccato originale».

Un motivo di suggestione in più che prolunga fino a sera la visita nei Sassi è la festa dell’Assunta, in quella piazza san Pietro
Caveoso e con lo sfondo del complesso rupestre Idris che riporta alle sequenze in bianco e nero del film la Lupa girato nel 1953
da Alberto Lattuada. E qui spuntano le foto d’epoca di alcune guide turistiche e l’immagine di Matera set cinematografico
naturale. (ANSA).

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