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BADOLATO (CZ) – Il Festival Sconfinando –Verso il Sud, che ha sostituito “Tarantella Power”, si è concluso con il botto a Badolato. A servire il colpo di scena è stato il noto cantautore Piero Pelù che da diversi anni ha acquistato casa nel Borgo, dove trascorre le vacanze in diversi periodi dell’anno. 

Pelù, nella serata finale culminata dal successo del Concerto dei “I Parafone”, è salito sul palco, e ha tenuto un intervento che non aveva nessun collegamento con “Sconfinando”, ed ha attaccato la vecchia amministrazione comunale.

«Una grande opportunità, quello che c’è stato prima diventi solo il passato, e quindi sta solamente a noi, a tutti noi – ha affermato Pelù – affinchè il futuro sia una cosa diversa da quello che è successo fino ad oggi. Badolato città libera, Badolato città libera. Su con la testa c…». Lo scorso mese di maggio il Comune di Badolato è stato sciolto per infiltrazione mafiosa (LEGGI). La decisione di sciogliere il Comune era arrivata dopo l’accesso antimafia disposto a seguio dell’operazione “Itaca free boat che aveva visto indagato l’allora sindaco Giuseppe Nicola Parretta, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Le affermazioni del noto cantante sono state fortemente criticate, dagli ex amministratori guidati dall’ex sindaco Nicola Parretta, dalle associazioni, dai cittadini e dal direttore artistico del Festival Mimmo Audino.

«In merito alle dichiarazioni fatte da Piero Pelù – precisa Audino – prendendo le distanze da quanto da lui asserito sul palco di “Sconfinando”, mi sento obbligato a precisare che nella serata conclusiva ho saputo, tramite un amico in comune, che l’artista fiorentino avrebbe voluto salire sul palco. Cercando di capire quali fossero le sue intenzioni, l’ho incontrato e ho chiesto come mai questa sua decisione. Lui rispose che voleva semplicemente parlare della scelta dei gruppi, dello spessore artistico ed elogiare tutti quelli che mi hanno aiutato nell’organizzazione del festival».

«Non so che cosa sia successo dopo. Sono rimasto pietrificato dalle esternazioni del cantante – dice Audino – Mi aspettavo parole d’incoraggiamento o quantomeno qualcosa che elogiasse il Festival e altro ancora visto che lui era perfettamente a conoscenza della mia idea riguardo l’evento. Quello che è accaduto invece ha dell’incredibile».   

E ancora: «Certamente, come direttore artistico porgo le mie scuse, attraverso il Quotidiano che ringrazio per aver dato ampio risalto al Festival “Sconfinando”. Ancora non riesco a capire precisamente che tipo di messaggio lui abbia voluto lanciare, ma con quelle due parole penso che abbia offeso la dignità e l’intelligenza di tutti noi Badolatesi. I badolatesi non sono mai stati “comandati” da nessuno, nessuno ci ha mai tirato i fili. Siamo un popolo che nel corso della nostra storia politica, sociale, artistica e culturale, ha saputo cogliere le occasioni. Siamo stati, siamo e saremo sempre un popolo libero».

 

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