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MATERA – C’è un “fil rouge” che unisce gli Stati generali del turismo sostenibile, promossi dal MiBact al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (dall’1 al 3 ottobre) e le iniziative previste a Matera in quest’autunno di risveglio turistico senza precedenti.
A sottolinearlo è il Centro Studi Turistici Thalia, evidenziando che le idee programmatiche del ministro Franceschini sul turismo, finalizzate ad individuare azioni mirate e strategiche per uno sviluppo sostenibile, che tuteli e valorizzi il grande patrimonio storico, culturale, architettonico e umano del nostro Paese, divenuto oramai il motore delle economie avanzate, trovano già applicazione a Matera.
«Alla base la consapevolezza che lo sviluppo dell’Italia passa anche attraverso il turismo sostenibile. -spiegano da Thalia- Il ministro dei Beni culturali è uno dei sostenitori più convinti: “È la chiave della crescita del Paese. Da noi il turismo internazionale continuerà ad aumentare in modo sensibile. Dobbiamo essere pronti a governare il fenomeno, altrimenti ci troveremo con pullman di visitatori che vogliono solo andare negli ipermercati o visitare i centri storici di Venezia, Firenze e Roma, con il paradosso che alcune città d’arte esploderanno e nei luoghi del Mezzogiorno altrettanto belli andranno in pochi. Dobbiamo moltiplicare l’offerta e avere come obiettivo un turismo di qualità e compatibile, che mescoli le eccellenze artistiche con quelle del paesaggio, enogastronomiche, della moda. Punto a un target alto, che non significa di nicchia”».
L’Italia è un museo diffuso con 4.500 luoghi d’arte pubblici e privati. Il 25% si trova nelle regioni del Mezzogiorno.
«Una realtà che deve diventare tale anche per il turismo. -proseguono da Thalia- Oggi, invece, i flussi dei visitatori si concentra al Centro-Nord (l’83%), in particolare a Venezia, Firenze e Roma, e più giù della capitale si reca solo il 17% dei turisti. Ed è da qui che si rilancia la sfida di Matera Capitale europea della cultura 2019».
«La strada imboccata dall’Amministrazione comunale di Matera –commentae l’assessore comunale al Turismo Anna Selvaggi- è chiara e punta sulla cultura e la creatività, per rafforzare ogni elemento dell’economia non solo cittadina quanto dell’intera provincia e proiettarla nell’intera regione. Ciò, senza cullarci dei primati e riconoscimenti come quello di Città più visitata nel 2015, nella piena consapevolezza di quanto lavoro ancora ci sia da fare per rendere la città pienamente europea, pienamente all’altezza del ruolo che andrà a ricoprire. A cominciare dall’accoglienza, dai servizi avanzati, dalle competenze tecniche e professionali di intere categorie di operatori del settore turistico e non solo che vanno rafforzate e modellate rispetto ai target di utenza. Vogliamo dimostrare che con la cultura si mangia, eccome. E si costruisce il futuro. Di qui l’impegno a far diventare ogni contenitore-attrattore culturale un’opportunità di richiamo per target ed interessi differenziati, valorizzando e promuovendo ogni forma di turismo: dagli appassionati del volo in mongolfiera a quelli della letteratura al femminile, agli artisti, i gourmet, i fedeli degli itinerari religiosi, ecc.
E poi attenzione ai congressi, che sono opportunità per allungare la stagione. Infatti, alle imprese del sistema produttivo culturale italiano, si devono oggi 78,6 miliardi di euro (5,4% della ricchezza prodotta in Italia). Che arrivano a 84 circa (il 5,8% dell’economia nazionale) se includiamo istituzioni pubbliche e non profit”».
D’altra parte, il turismo sostenibile non è solo politically correct, ma è un mercato dai numeri significativi.

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