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PISTICCI – La Regione ha chiamato in tempo i numerosi Comuni ancora privi del Regolamento urbanistico e, questa volta, non pare intenzionata a far sconti attraverso deroghe e proroghe.

In questo quadro è maturato l’invio, anche al Comune di Pisticci, di una diffida pervenuta lo scorso 19 novembre ad adottare entro 40 giorni il Regolamento urbanistico, dopo che la stessa Regione aveva indicato il 30 settembre 2015 come termine perentorio per avviare l’iter dell’adozione.

Trascorsi invano gli ulteriori 40 giorni concessi, sarà la Giunta regionale ad esercitare i poteri sostitutivi per il compimento degli atti necessari. Il Regolamento, in tal caso, verrebbe predisposto da un burocrate di nomina regionale con spese a carico del comune.

«Il il nostro Comune poteva trovarsi fuori da questa situazione, perché un iter per l’approvazione lo aveva intrapreso, ma l’attuale amministrazione nulla ha fatto per dargli seguito né mi risulta che abbia mai intrapreso uno suo percorso».

E’ la denuncia di Michele Leone, ex sindaco di Pisticci e componente della maggioranza Di Trani come consigliere comunale fino al noto strappo che lo portò a rassegnare le dimissioni.

«La passata amministrazione –ricorda Leone- prima di essere dimissionata da 11 consiglieri, aveva convocato la Conferenza di pianificazione dopo aver incassato in consiglio comunale la presa d’atto del Regolamento urbanistico all’unanimità, nonostante il clima politico non fosse tanto favorevole. Nel febbraio 2011 si tenne la prima ed unica Conferenza di pianificazione mentre governava il commissario prefettizio. La Conferenza fece richiesta di alcuni documenti tecnici e doveva essere riconvocata per acquisirli. Di qui in avanti, tuttavia, non è accaduto più nulla: nè il commissario prefettizio, per il poco tempo rimastogli, nè il nuovo sindaco, che ha avuto quattro anni e mezzo di tempo, hanno mai convocato una nuova conferenza di pianificazione». Si può eccepire che un atto così importante debba portare il marchio di fabbrica di un’amministrazione. In effetti, con un aneddoto raccontato dallo stesso Leone all’epoca in cui partecipava ancora alle riunioni di maggioranza con Di Trani sindaco, lo scontro fra la visione di un sindaco che, avendo prodotto quell’atto, ne chiedeva la prosecuzione per continuità amministrativa e un altro sindaco che riteva di doverlo griffare in altra maniera, in effetti vi fu.

«E questo è comprensibile –commenta Leone- il problema è che da allora ad oggi non è stato fatto alcun Regolamento. Si potevano tranquillamente fare integrazioni e varianti e portarle nella seconda conferenza di pianificazione». Nel frattempo, tuttavia, «l’attuale amministrazione comunale, nel febbraio scorso, ha dato incarico da 30mila euro all’ingegnere Michelangelo Leone di Bernalda per rifare il Regolamento urbanistico, quando invece un atto era già pronto e poteva essere modificato. Anche l’assunzione del nuovo dirigente dell’Ufficio tecnico è stata motivata con l’esigenza di redigere il Regolamento urbanistico, per la cui stesura anche l’assessore De Sensi ha un ruolo ben preciso. Ad oggi, l’amministrazione comunale non ha messo in campo alcun atto e si ritrova sotto diffida da parte della Regione. E così un atto che deve fare il consiglio comunale, essendo documento di programmazione così importante da non poter prescindere da un passaggio nella massima assise cittadina, rischia invece di essere approvato dai burocrati regionali, senza possibilità di interazione politica. Con la beffa di avere in carico le spese del commissario ad acta, la cui entità, allo stato, non è facile da definire, e di sprecare i soldi dell’incarico a Michelangelo Leone». Il commento conclusivo dell’ex sindaco conferma la sua critica tranciante verso l’operato dell’attuale primo cittadino: «Di Trani continua a uccidere i sogni di questo paese. Il sogno, in questo caso, era il Piano strutturale, strumento di programmazione territoriale con cui un’amministrazione proietta la sua visione sul territorio. Ma il Regolamento urbanistico è propedeutico al piano».

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